«Studenti veneti discriminati» Dal rapporto della Fondazione Agnelli emerge una discrepanza tra gli esiti delle prove Invalsi e gli esami finali.
Data: Giovedì, 05 gennaio 2012 ore 12:42:46 CET
Argomento: Rassegna stampa


Gli studenti veneti primeggiano nelle prove di valutazione nazionale su istruzione e apprendimento promosse dal ministero ma nei voti degli esami finali di maturità o di laurea vengono superati dai colleghi delle altre regioni, dove prevalgono scale di valutazione più generose. A sollevare il problema è il capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond, in relazione al rapporto sulla scuola italiana curato dalla Fondazione Agnelli.                          
  «Il Rapporto della Fondazione Agnelli conferma in maniera inequivocabile - spiega Bond - che ci sono ancora troppe differenze di preparazione tra gli alunni del nord, del Veneto in particolare, che sono i più bravi, e quelli delle altre regioni d'Italia. Peccato che al momento degli esami, da noi i cento e lode siano rari, mentre fioccano in altre parti dello Stivale. Per questo ritorno sulla necessità di fare ordine e imporre un criterio davvero meritocratico, altrimenti gli studenti usciti dalle scuole venete continueranno a essere discriminati. Il voto di maturità o di laurea continua, infatti, ad avere un ruolo fondamentale nei concorsi o nell'accesso alla facoltà a numero chiuso».
Lo studio della Fondazione Agnelli elaborato sulla base dei test Invalsi somministrati nelle scuole dell'obbligo dimostra che tra gli studenti veneti e quelli delle altre regioni ci siano anche dieci punti di divario nella percentuale di risposte esatte. «È un abisso che non si riscontra nei voti all'uscita del ciclo di studi, anzi qui le proporzioni si ribaltano in modo del tutto paradossale», rimarca Bond, che riprende la questione sollevata nell'estate del 2011 dall'assessore alla formazione della provincia di Vicenza Morena Martini, la quale aveva evidenziato la differenza nel numero di «centini» tra le diverse realtà d'Italia.
«La nostra non è una battaglia folcloristica ma per il riconoscimento della vera meritocrazia - prosegue Bond -. Non si può restare indifferenti di fronte a un divario di questo tipo. Lo dico nell'interesse di tutti gli studenti italiani, dei veneti (che non meritano di essere discriminati) e degli altri, che hanno diritto a una preparazione migliore e a voti commisurati alle reali capacità».
Bond, che già aveva sollevato la questione con l'ex ministro all'Istruzione, Maria Stella Gelmini (senza peraltro ottenere risposta), chiede al governatore Luca Zaia e alla giunta veneta di farsi promotori di questa istanza presso il nuovo governo, in particolare presso il nuovo ministro all'educazione: «Francesco Profumo proviene dal mondo dell'Università e penso abbia toccato con mano questa problematica. Dobbiamo imporre una logica di maggiore efficienza, merito ed equità in tutto il Paese altrimenti continueremo a viaggiare a diversa velocità. Promuovere il merito, soprattutto in una fase di difficoltà come quella attuale, è nell'interesse di tutti».     (da http://www.ilgiornaledivicenza.it)

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