Profumo, la ricerca è motore dello sviluppo ma meno individualista
Data: Mercoledì, 04 gennaio 2012 ore 13:09:32 CET Argomento: Rassegna stampa
"Dobbiamo
allenarci per competere in Europa. Ma questo non avviene sostenendo
singole eccellenze". Lo afferma il ministro dell'Istruzione, Francesco
Profumo, intervistato dal Sole 24 ore sul futuro della ricerca in
Italia, in vista del programma Horizon 2020. Il ministro interviene
all' indomani di una lettera aperta indirizzatagli dalle colonne dello
stesso quotidiano dal direttore della Scuola Normale Superiore e dal
Direttore della Scuola Superiore Sant'anna di Pisa sui temi della
ricerca e sui bandi per i progetti di ricerca di interesse
nazionale.
UNIVERSITA' E CONCORSI - "Intendiamo corresponsabilizzare
le universita' - aggiunge Profumo, riferendosi alla selezione dei
progetti finanziabili - selezionino i progetti e presentino poi i
migliori alla valutazione. I posti sono limitati per i coordinatori di
progetto ma non per i partner. e' qui che il paese deve crescere. la
parte italiana del prin (progetti di ricerca di interesse nazionale)
puo' valere circa 1,6 miliardi l'anno. vogliamo perderla? non si tratta
di creare cordate ma gruppi di progetto, veri e propri team in grado di
interagire al meglio". Il ministro auspica che il prossimo biennio sia
una "palestra" in cui ci si alleni a tempi veloci per le selezioni dei
progetti e alla creazione di collegamenti internazionali, mentre gli
obiettivi per il futuro della ricerca saranno concentrati sulla
"formazione e l'informazione". Quanto ai concorsi per l'universita',
Profumo definisce "decisiva" l'autonomia degli atenei "per determinare
la 'quota premiale". E nel caso dei concorsi per la scuola immagina
"due canali di reclutamento: uno piu' grande con le persone in
graduatoria - precisa il ministro - l'altro, piu' piccolo, per i
giovani". "Il 2012 non potra' essere un anno con piu' fondi - aggiunge
Profumo - non ci saranno tagli ma dovremmo pensare ad una
reingegnerizzazione delle risorse, evitando sprechi e inefficienze".
(da http://www.tg1.rai.it)
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