La Procura di Santa Maria Capua Vetere e gli altri ipotetici ( n-30 ) posti da spartire nel concorso DS
Data: Venerdì, 30 dicembre 2011 ore 11:52:13 CET
Argomento: Redazione


Prendo spunto da un autorevole messaggio, fatto lo scorso 27 dicembre, sulla pagina Facebook “Regolarità e trasparenza nel concorso per dirigenti scolastici “ dal Vicepresidente della Dirpresidi Salvatore Indelicato, dove si afferma che la procura della Repubblica di Capua Vetere ha avviato una indagine per la quale il sindacato ( Dirpresidi ) si é proposto parte civile. Sempre dalle pagine del sito della Dirpresisi si può leggere un articolo dal titolo “Il concorso a preside a Caserta tra mazzette e millantatori “ nel quale si evidenzia un corso di preparazione al concorso per dirigenti, rivolto a un numero chiuso di 30 docenti aspiranti candidati al citato concorso DS, dove  il numero chiuso del corso di preparazione, stando all’esposto, dipendeva dal fatto che, “nella spartizione dei posti messi a concorso, a lui (Il dirigente scolastico organizzatore) ne spettavano 30”. Il problema deontologico è evidente, ma ancor più macroscopico è il dubbio su quello degli altri ( n-30 ) posti messi a concorso, dove per n si vuole indicare il numero di posti banditi per la regione Campania. Gli interrogativi  sono molti e la Procura della Repubblica di  Santa Maria Capua Vetere dovrà  sbrogliare una matassa di irregolarità senza fine. Uno dei punti che più mi fa pensare è  l’unicità del raggiro, in altre parole è solo il preside denunciato l’unico depositario della vittoria sicura al concorso DS ? La logica direbbe di no, infatti, perché lo stesso preside avrebbe fatto un corso a numero chiuso limitandolo a soli 30 pseudo docenti ? Lo stesso poteva lucrare di più,  innalzando a suo piacimento il numero dei corsisti. Ad esempio, nell’esposto denuncia si parla di un esborso pro capite di diecimila euro a pseudo docente, per un totale di trecentomila euro. Se il numero chiuso fosse stato innalzato a 50 pseudo docenti,   l’organizzatore del corso avrebbe guadagnato, in aggiunta,  altri duecentomila euro ( non male in questi tempi di crisi finanziaria ). Quindi è possibile che il limite di 30 corsisti sia stato vincolato dal ( n-30 ) posti,  destinati probabilmente ad altri “ organizzatori di corsi “. La logica della spartizione del potere, dei posti di lavoro, delle persone collocate nei punti nevralgici del sistema Italia solo per motivi di consenso, è più che collaudata, ed è per questo motivo che potrebbero esserci, nelle prossime settimane, dinamiche di pentimenti, di ravvedimenti,  di accuse reciproche, di allargamenti a macchia d’olio del raggiro. Concludo questo breve pezzo con il giustificare l’uso del termine dispregiativo  “ pseudo docente “, in quanto un vero docente non baratterebbe mai, per nulla al mondo,  la propria dignità professionale per “trenta denari”.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicofiocara@alice.it





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