Non abbiamo suggerimenti per Profumo: è lui l'ammiraglio. Possiamo solo giudicare e finora...
Data: Martedì, 27 dicembre 2011 ore 16:13:12 CET
Argomento: Redazione


Una prima enormità il ministro Profumo l'ha pronunciata davanti agli occhi di mare Egeo di Gruber, allorchè riusci a contare ben 64milioni di scuole in tutta Italia, mentre la seconda la lanciò a cuor leggero, vogliamo sperare, negli antri cupi degli studi di Repubblica, allorchè inscatolò due imballaggi per reclutare i docenti, compreso il giudizio universale del mega concorso per gli oltre 300mila docenti racchiusi nella Valle di Giosafat e catalogati per fasce, balze e gironi. Se tuttavia la prima enormità appare veniale, la seconda è mortale, come i peccati di gola e di lussuria, anche perchè ci ha richiamato la provocatoria proposta del prof. Max Bruschi che, di fronte ai lamenti innalzati dai cerchi dei precari più o meno avvinghiati dalle nomine provviditoriali, mise in campo proprio l'idea di “sparigliare tutte le graduatorie con un mega imponente concorso”.
Ed è peccato mortale questo pronunciamento di Profumo proprio perchè per certi versi rafforza il sospetto che la sua successione a Gelmini sia solo apparente, quasi di facciata, ma solo per dire che tutto sta cambiando per nulla cambiare, esattamente come avviene dal 31 dicembre al primo gennaio: muta l'anno ma le cambiali rimangono tali e quali. Una baronia si è sostituita a un'altra, anche perchè chi ha consentito il ricambio, perchè ha i numeri per dettare condizioni, avrà sicuramente chiesto garanzie di non sovvertire l'ordine costituito cosicchè se un colpo alla botte è stato dato con la nomina del maestro di strada a vice ministro, uno al cerchio è stato impresso con l'altra nomina della preside di una scuola  privata e già componente della cabina di regia per la riforma epocale dei licei della Gelmini; a parte apprendiamo che Luigi Fiorentino è stato nominato capo di Gabinetto del Miur per il quale i sempre naviganti esprimono grande soddisfazione e i sempre lavoranti tacciono. Noi, col filosofo Pirrone, sospendiamo il giudizio su tutto il fronte, né abbiamo suggerimenti da dare a Profumo di come implementare i nuovi concorsi o i Tfa, di come risolvere  il problema dei precari, di come fare uscire la scuola oltre il pertugio tondo per iniziare un percorso di rinascita: non abbiamo ricette, e non ne dobbiamo né vogliamo averne, perchè il ministro è lui, è lui l'ammiraglio, colui che tiene la rotta, il nocchiero. Possiamo solo avvertirlo che conosciamo già questo pericoloso sentiero perchè fu già annunciato e possiamo indicargli i pericoli e i buroni: non si manda infatti allo sbaraglio una ciurma che si è fidata delle promesse di un nuovo continente; non si possono ammainare le vele dopo averle messe al vento degli incarichi annuali e dopo avere frequentato corsi per l'abilitazione all'insegnamento. Troppo semplice dire: abbiamo sbagliato tutto e bisogna cambiare strada. Una cosa però ce l'ha aspettiamo: che si studi la mappa complessiva e non solo della stabilizzazione dei docenti, ma anche del riordino della scuola che non chiede tagli, ma stanziamenti per aggiornare e formare i professori, per dare nuovo slancio alla istruzione: il come spetta sempre a lui dircelo benchè dei suggerimenti, se insiste, possiamo darli: con mente calma e  sensi imperturbabili. Da questo lontano sud possiamo solo osservare e giudicare e finora il giudizio non è del tutto positivo.

Pasquale Almirante
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