Desideri di Natale: mi piacerebbe che...
Data: Martedì, 20 dicembre 2011 ore 21:00:00 CET
Argomento: Opinioni


Mi piacerebbe che per Natale stavolta, invece che più buoni, diventassimo tutti più seri. Più seri i genitori, che la smettano di assecondare i figli preoccupandosi di garantir loro un felice presente, per cominciare invece ad educarli davvero, preoccupandosi di un migliore futuro; che si preoccupino che essi capiscano qual è il loro posto e loro ruolo in ogni contesto, sociale e familiare; magari iniziando loro stessi ad aver rispetto per gli insegnanti, buoni o cattivi che siano, educando i figli al rispetto delle autorità e delle istituzioni, a “contestualizzare” il loro comportamento e non sentirsi sempre il centro del mondo e pretendere tutto gratis. Più seri gli insegnanti, che la smettano di essere “amici” dei loro alunni, di farsi dare del tu contribuendo alla loro grave e generale confusione di ruoli; che esigano il rispetto della loro professione, cominciando proprio da alunni e genitori, denunciando ogni ingerenza nel loro ruolo e giudizio insindacabile; che la smettano di asservirsi ad un sistema che sforna incompetenti ed ignoranti, salvo poi lamentarsene.
Più seri i dirigenti, che la smettano di pretendere promozioni gratuite per salvare il numero, la quantità a scapito della qualità; che la smettano di assecondare genitori sempre più invadenti, rendendosi complici delle pericolose e distruttive ingerenze di cui sopra; che siano essi i primi a pretendere il rispetto dell’istituzione che dirigono (pubblica o privata), mostrando per primi serietà e coerenza verso gli utenti del sistema scolastico; che la smettano di predicare impegno a parole quando poi i fatti dimostrano che basta la presenza (pure discontinua) per superare agevolmente un anno scolastico; che inizino a dirigere le loro scuole verso un terreno fatto di seria selettività, capendo che alla lunga questo porterà solo una buona fama per la propria scuola e vantaggi per la società. Mi piacerebbe che tutti capissero che la differenza la fanno gli atteggiamenti quotidiani, che la scuola iniziasse ad esigere serietà e rispetto mostrando coerenza nello svolgimento delle proprie funzioni e serietà nel raggiungimento dei propri obiettivi formativi. Il disfacimento della scuola nasce dall’illusione che il “pezzo di carta” sia condizione sufficiente per creare cultura, regalandolo a tutti; in tal modo si è solo inflazionato il valore del “pezzo di carta” stesso. Grazie alla sinergia tra genitori, insegnanti e dirigenti, ci stiamo iniziando già a trovare alle prese con una generazione di professionisti incompetenti ed arroganti; e siamo solo all’inizio!

alessandro.bonforte@ct.ingv.it






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