L’Invalsi “promossa”: i risultati servono al dirigente per migliorare la scuola di domani
Data: Domenica, 18 dicembre 2011 ore 11:37:03 CET Argomento: Redazione
Mentre in otto
regioni d’Italia la seconda prova scritta del concorso per
dirigenti scolastici ha avuto come argomento l’analisi di
casi relativi ad episodi di bullismo scolastico, di
problemi di disciplina e quali sono le responsabilità ed i
compiti del dirigente, le procedure disciplinari da adottare, quasi ad
indicare il diffuso malessere della scuola italiana e come
spesso i ragazzi a scuola non ci stanno bene, in tre regioni: Abruzzo,
Sicilia e Sardegna le commissioni esaminatrici hanno indirizzato
l’attenzione agli esiti delle prove Invalsi e come ,
opportunamente lette, possono contribuire al miglioramento della scuola.
Il riferimento al rendimento scolastico proposto nella
seconda prova in Toscana e in Basilicata , con una particolare
attenzione al rapporto con il Consiglio d’Istituto e agli strumenti di
valutazione proposti dall’Invalsi costituisce certamente una
novità per un concorso dirigenziale ed apre nuovi orizzonti
di particolari attenzioni verso la cultura della valutazione che
nella scuola italiana stenta a decollare .
La lettura dei dati Invalsi e degli esiti delle prove è un dovere della
scuola ed il dirigente se ne fa carico per analizzare l’efficacia
dell’azione educativa e formativa, oltre ai diversificati livelli
di competenze anche disciplina.
I nuovi dirigenti, e certamente quelli che supereranno il concorso,
avendo analizzato il “caso” assegnato, saranno certamente sostenitori
della cultura della valutazione e sapranno meglio organizzare lo
svolgimento delle prove Invalsi, che costituiscono un
importante strumento di indagine e di verifica nazionale.
Le prove Invalsi, infatti, non valutano la scuola o i docenti, come
spesso si legge negli avvisi sindacali, ma aiutano gli operatori
scolastici a crescere, a leggersi dentro, a comprendere come e dover
far meglio in un’ottica di crescita nella qualità dell’istruzione e
della formazione, non ancora corrispondente alle ore di lezioni
effettivamente prestate.
L’anno 2012 sarà importate per la scuola italiana perché
nel mese di aprile si effettueranno in 1097 scuole le prove
OCSE PISA che coinvolgeranno in ciascuna di esse 43 studenti
quindicenni privilegiando l’osservazione in
matematica e prendendo in esame le competenze di italiano, in
scienze e otto studenti saranno sottoposti alle prove
di alfabetizzazione finanziaria per verificare anche le
conoscenze del linguaggio e degli strumenti economici finanziari di uso
comune: bancomat, carta di credito, bonifico, budget . Un gruppo di
scuole parteciperà inoltre alle verifiche delle competenze informatiche.
L’esito della prova PISA darà una significativa valutazione della
crescita della scuola italiana nei confronti degli altri Paesi
europei e aderenti all’OCSE e ci si attende da questa verifica un segno
di efficace miglioramento di posizione nella scala internazionale.
Le 88 scuole del progetto “valutazione e miglioramento”
appartenenti alle regioni dell’obiettivo convergenza (Campania,
Puglia, Calabria e Sicilia) - e di queste 17 in Sicilia - saranno
inoltre impegnate nel mettere in atto da gennaio a giugno delle
piste di miglioramento a seguito di due distinti momenti di
verifica , di monitoraggi e di audit che ha
interessato dirigenti, docenti, studenti e genitori. Il
coinvolgimento dei genitori nei percorsi di miglioramento
favorirà, inoltre, una più efficace azione di crescita qualitativa
della scuola
Grazie ai contributi della Comunità europea con i progetti PON
FSE , circa ventimila docenti delle scuole secondarie di primo e
secondo grado delle regioni: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono
stati coinvolti nelle attività di formazione sulle indagini nazionali e
internazionali di valutazione OCSE PISA e prove Invalsi . L’attività di
formazione avviata a novembre si completerà con i seminari di ritorno a
febbraio così da poter essere pronti per le prove Invalsi previste per
il mese di maggio che coinvolgeranno gli studenti delle classi
seconde e quinte della scuola primaria, delle classi prime
della secondaria di primo grado e della classe seconda
della scuola secondaria di secondo grado, mentre i ragazzi della terza
media continueranno a svolgere negli “esami di Stato” la prova
nazionale.
La lettura dei dati relativi agli esiti delle prove Invalsi
durante gli esami di terza media costituisce una positiva opportunità
per rivedere il metodo ed i contenuti didattici di italiano e
matematica , al fine di migliorare le competenze di lettura, di logica,
di problem solving degli studenti.
Nella seconda prova del concorso per dirigenti si chiedeva al candidato
di esplicitare le azioni di miglioramento che il dirigente
ritiene di dover mettere in atto per quelle classi che hanno registrato
degli esiti inferiori alla media regionale e nazionale, Nel caso
proposto in Sardegna si evidenziava inoltre che “il precedente
dirigente non ha dato chiari indirizzi circa i criteri e le modalità di
valutazione “e si constata che non è soltanto “un caso”.
Le azioni sono semplici ed intersecate attraverso la costituzione di un
gruppo di lavoro di docenti con il coordinamento del “referente per la
valutazione”, nella pianificazione degli interventi di lettura e
analisi dei risultati delle prove e relativa enucleazione
dei fattori emergenti e quindi delle proposte operative nella
scelta dei contenuti e delle metodologie didattiche più opportune
La prima vera azione da svolgere è certamente quella di credere
all’importanza della valutazione, che non si esaurisce nel “mettere i
voti”, ma va ben oltre ed aiuta a comprendere anche la motivazione
degli errori commessi dai ragazzi ed indirettamente i loro non sempre
manifesti bisogni.
Queste considerazione sono emerse dai lavori di gruppo dei seminari
OCSE PISA e molti docenti che erano prevenuti nei
confronti dell’Invalsi al termine del seminario, guardando dietro
le quinte delle prove e provando a mettersi nei panni degli studenti,
hanno cambiato idea, riconoscendo l’efficacia di una così preziosa
opportunità formativa e professionale.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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