Lunedì si fermano scuola e pubblico impiego
Data: Sabato, 17 dicembre 2011 ore 07:00:59 CET
Argomento: Rassegna stampa


La decisione dei sindacati: braccia incrociate per 8 ore e manifestazioni in tutta Italia. A Roma presidio in piazza Montecitorio, a Milano davanti alla prefettura. Si uniscono i lavoratori di scuola, università e ricerca.
È fitto il calendario delle proteste contro la manovra, con tanto di presidio al Parlamento la vigilia di Natale. Lunedì 19 dicembre sarà il turno dei lavoratori dei servizi pubblici, indetto da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa. Braccia incrociate per 8 ore e presidi in tutta Italia per chiedere un cambio radicale nel segno dell'equità. Aderiscono i medici, i vigili del fuoco, gli addetti degli enti previdenziali in via di soppressione e quelli delle Province.
A Roma, in piazza Montecitorio dalle 9.30, il sit-in con i segretari generali delle tre confederazioni, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, insieme a Rossana Dettori (Fp Cgil), Giovanni Faverin (Cisl Fp), Giovanni Torluccio (Uil Fpl) e Benedetto Attili (Uil Pa). A Milano altro presidio unitario davanti alla prefettura (corso Monforte), dalle ore 9.30 alle ore 12.

I sindacati non accettano il fatto che la riforma della previdenza "sia scaricata sulle spalle di lavoratori e pensionati". E avanzano alcune proposte, come l'inserimento nel pacchetto Monti di misure che colpiscano l'evasione e i grandi patrimoni; una riforma fiscale che alleggerisca le tasse sui redditi da lavoro dipendente e da pensione; una riqualificazione della spesa pubblica per la crescita. Ma anche il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, bloccati dalle varie finanziarie del precedente governo.
 
Tra le altre priorità individuate, l'eliminazione degli ulteriori tagli alle autonomie locali per difendere il welfare locale e la sanità; ristrutturare le istituzioni centrali e locali, evitando affrettate operazioni mediatiche e ragionieristiche come nel caso delle province o degli enti previdenziali (vedi super-Inps).

Si uniscono i lavoratori di scuola, università, ricerca, Afam (conservatori) e formazione professionale, "non disposti a pagare ancora una volta il peso del risanamento". È quanto si legge in una nota della Flc. I sindacati di categoria delle tre confederazioni hanno quindi proclamato lo sciopero nei diversi settori della conoscenza, sempre per lunedì 19 dicembre, con iniziative in tutti i territori.

Queste le modalità dello stop. Scuola statale: un'ora al termine delle lezioni o del servizio e per il personale docente con turno pomeridiano, alla prima o ultima ora di lezione. Scuola non statale e formazione professionale: un'ora al termine delle lezioni o del servizio (si sono uniti anche Snals e Gilda). Università, ricerca e Afam: intera giornata. "È solo l’inizio di una lunga fase di mobilitazione se il governo Monti non cambia musica", afferma in una nota il segretario della Flc, Mimmo Pantaleo". (mm)
 (di rassegna.it)

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