L'attacco ai diritti del lavoro passa anche attraverso la divisione dei lavoratori
Data: Venerdì, 16 dicembre 2011 ore 07:44:17 CET
Argomento: Sindacati


Di tutti gli emendamenti presentati sul tema delle pensioni, è stato accolto un parziale miglioramento per i lavoratori e le lavoratrici del privato.
La FLC CGIL, che rappresenta sia i lavoratori del pubblico che del privato, evidenzia come anche a questo Governo cosidetto tecnico appartenga la logica del dividi et impera.
La FLC CGIL porta avanti la sua battaglia in difesa del sistema della previdenza pubblica e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori senza discriminazioni. Ritiene perciò inaccettabile il continuo attacco ai lavoratori del pubblico impiego e dei comparti della Conoscenza, che ha  l'obiettivo preciso dello smantellamento dello Stato sociale che si avvale del lavoro pubblico, garantendo pari opportunità a tutti i cittadini.
Per questo l'operazione è ancora più grave di quello che appare, per questo la CGIL e la FLC CGIL continueranno con forza la loro battaglia affinché vengano riconosciuti i diritti a tutti i lavoratori e lavoratrici, al di là del loro settore di appartenenza.   
      Una ragione in più per lo sciopero dei settori pubblici e della conoscenza proclamato unitariamente da CGIL, CISL e UIL per lunedì 19 dicembre con queste modalità:
•    scuola statale, un'ora al termine delle lezioni o del servizio e per il personale docente con turno pomeridiano, alla prima o ultima ora di lezione (leggi la nota operativa unitaria)
•    scuola non statale e formazione professionale, un'ora al termine delle lezioni o del servizio
•    università, ricerca e AFAM, intera giornata.

Comunicato di Vera Lamonica, Segretario confederale CGIL
Ancora una discriminazione contro  il lavoro pubblico
Alla  forte insoddisfazione per le misure sulle pensioni, pur nell'importanza degli avanzamenti conquistati,  aggiungiamo la continua discriminazione contro i lavoratori e le lavoratrici  dipendenti dalla  pubbliche amministrazioni e dai settori della conoscenza.
Mentre per i lavoratori e le lavoratrici dei settori privati, si sarebbe introdotta una parziale, anche se ancora inadeguata gradualità nel superamento delle cosiddette quote, e nell'innalzamento dell'età del pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici, nulla è stato fatto per allentare il violento salto al quale sono costrette le lavoratrici dei settori pubblici, a causa dell'innalzamento dell'età pensionabile decisa dal Governo Berlusconi, né  i lavoratori pubblici ai quali non si applicherebbe la norma che riguarda solo i “privati”.
L'ennesima discriminazione che continua e che deve finire: la discriminazione deve scomparire.
Una ulteriore motivazione per lo sciopero dei settori pubblici e della conoscenza di lunedì 19.
    (da  Flc-Cgil)

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