Concorso DS: ricorrenti figli di un Dio minore ?
Data: Domenica, 11 dicembre 2011 ore 10:34:20 CET
Argomento: Redazione


L’Italia, agli occhi di molti suoi cittadini, è il Paese degli accordi trasversali, della corruzione, delle leggi ad personam, del condizionamento mediatico, del “combattiamo e partite “ e del “ risaniamo e pagate “. L’architetto Massimiliano Fuksas definisce gli italiani “figli di un Dio minore”, abituati a vivere in una soglia sotto la povertà, in un Paese dove avviene ciò che altrove non avviene, dove si convive con il degrado della sporcizia ( materiale e morale ), dell’approssimazione, dove le città hanno perso il 30% dell’alberatura senza che nessuno dicesse nulla, dove ovunque è possibile cementificare, dove i cittadini e governo vivono delle mancanze reciproche, i primi operano in modo che lui definisce “non perfetto”, ed il governo si accontenta di governare. Ma, se è vero che un governo si accontenta di governare,  probabilmente anche i suoi concorsi saranno gestiti con la stessa sufficienza? Da quanto visto nelle procedure dell’ultimo concorso a Dirigente scolastico sembrerebbe proprio di si. Errori, disorganizzazione, pressappochismo e tanta fretta di finire ( prima del 1/9/ 2012 ), sono gli ingredienti principali di un concorso nato per fare avvilire e demoralizzare migliaia di docenti, che si sono avventurati speranzosi nelle sue spire velenose, incappando in una prova preselettiva vessatoria, che li ha frastornati e disorientati.  Questi docenti ingiustamente “eliminati” dal Formez Italia spa, hanno tentato di far valere i propri presunti diritti violati, facendo ricorso al TAR del Lazio prima e al Consiglio di Stato poi, ricevendo sempre ordinanze di rigetto,  motivate con tautologismi al limite della provocazione e generalmente destinati a rivelarsi superflui. Già superflui, come la superficialità di governare tanto per governare, come organizzare concorsi tanto per organizzare, come demotivare tanto per demotivare,  come indispettire i cittadini tanto per indispettire. Questi ultimi due mesi sono stati un susseguirsi di notizie altalenanti per molti ricorrenti al concorso DS, che sono passati dalle speranze di un possibile ottenimento di  sospensiva,  alle delusioni di un rigetto irreversibile delle loro istanze. In questo contesto, quasi irreale, troneggia la posizione della Associazione Nazionale Presidi, che con toni trionfalistici e di vittoria ( non si capisce su chi e su cosa ) afferma: “ Con decreti del Presidente della sesta sezione  il Consiglio di Stato non ha concesso l'ammissione alle prove scritte del concorso a dirigente scolastico ai ricorrenti che avevano impugnato, di fronte al TAR Lazio, il mancato superamento della prova preselettiva svoltasi il 12 ottobre scorso e che, successivamente, avevano presentato appello al massimo organo della giustizia amministrativa.  Consideriamo questo un fondamentale risultato sulla strada della salvaguardia del concorso, alla quale abbiamo contribuito attivamente promuovendo e sostenendo la resistenza - come controinteressati - dei docenti ammessi alle prove scritte. E ciò, sia detto ancora una volta per maggiore chiarezza, senza alcun intendimento contrappositivo nei confronti dei tanti che non hanno passato la preselezione, ma solo perchè l'Anp ha ritenuto, come associazione professionale e come sindacato, di dover contribuire al rispetto delle regole, di dover sostenere i diritti di chi aveva diritti da tutelare, senza impedire a nessuno di presentare ricorsi (ce ne sono stati migliaia), nella convinzione che la prova preselettiva, al di là delle imperfezioni già ampiamente rilevate, abbia comunque visto i candidati concorrere avendo tutti le stesse opportunità di successo e incontrando - ancora una volta, tutti - le stesse difficoltà.  Il risultato, odierno, come già detto, è di enorme significato, ma la questione non è ancora chiusa. Ci sarà ancora bisogno di intervenire quando si discuterà del merito dei ricorsi presso i TAR del Lazio e delle altre regioni (ricordiamo che sono state rigettate soltanto le richieste di sospensiva dell'esclusione dalle prove scritte), nonchè dinanzi al Consiglio di Stato quando questo sarà chiamato nuovamente a pronunciarsi “. Devo ammettere che gli idonei sono stati bravi nel tessere relazioni con i poteri forti della scuola, sono stati bravi nell’attuare tatticismi giuridici per mandare a vuoto la macchina dei ricorsi di ANIEF, sono stati bravi nelle comunicazioni mediatiche. Forse è proprio vero, i ricorrenti, che nel loro animo mantengono sempre viva la fiammella della logica del “chi la fa l’aspetti “, sono figli di un Dio minore.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it





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