Stipendi dei parlamentari: stop della camera ai tagli
Data: Domenica, 11 dicembre 2011 ore 07:50:16 CET Argomento: Rassegna stampa
Si va verso un
emendamento alla manovra che potrebbe essere presentato dai relatori o
dal governo per modificare la norma del provvedimento che prevede che
l'esecutivo possa ricorrere per decreto legge al taglio degli stipendi
dei parlamentari nel caso in cui la commissione guidata dal presidente
dell'Istat, Enrico Giovannini, non depositi il previsto studio di
comparazione entro fine anno.
"Lo vedremo", ha risposto uno dei due relatori, Pier Paolo
Baretta (Pd), a chi gli chiedeva se sara' presentato un emendamento da
parte dei relatori. "Potrebbe essere nostro o del governo - ha aggiunto
- ma il punto fondamentale e' che la Commissione Giovannini deve finire
il suo lavoro ed e' il Parlamento che dovra' recepirne i risultati. Non
deve essere il governo a decidere per
decreto".
"Si sta lavorando per un emendamento - riferisce Corsaro del Pdl - in
cui si stabilira' un tempo massimo entro cui la commissione Giovannini
dovra' intervenire" sul taglio degli stipendi dei parlamentari.
"Eventualmente la nuova formulazione servira' per dare qualche mese in
piu' di tempo". Corsaro tiene a specificare che "in ogni caso, si
tratta di un atto che deve fare il Parlamento e non il governo". "Diamo
un termine certo e ultimo entro cui la commissione Giovannini dovra'
terminare il suo lavoro e disponiamo che entro trenta giorni da quel
momento il Parlamento dovra' decidere". L'intervento si e' reso
necessario, viene spiegato, poiche' era stato commesso un errore nella
manovra: ossia, non spetta al governo decidere sugli stipendi dei
parlamentari, ma e' materia di competenza dei due rami del Parlamento.
Per questo, si sta lavorando a un emendamento, che prevede appunto "un
termine ultimo certo per la Commissione entro cui deve terminare il suo
lavoro e il Parlamento ha 30 giorni di tempo per recepire".
(AGI)
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