Sciopero luned́ 19 contro la manovra
Data: Sabato, 10 dicembre 2011 ore 14:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
La
manovra 'salva Italia' rischia di affossare la scuola. Lo slogan,
ripetuto negli ultimi giorni come un mantra da sindacati e movimenti
studenteschi, e' il punto di partenza delle assemblee e mobilitazioni
in programma per la prossima settimana che sfoceranno nello sciopero
unitario di lunedi' 19 dicembre. Da una parte il personale della scuola
partecipera' anche ai sit-in gia' previsti da Cgil, Cisl e Uil per il
12 (la mobilitazione 'vera' e' slittata di una settimana perche' e'
mancato il preavviso minimo di 10 giorni), dall'altra gli studenti
fanno il punto delle autogestioni (appena concluse e che hanno
riguardato una settantina di istituti superiori) e rilanciano la
mobilitazione per il nuovo anno. Per lunedi' 19 anche lo Snals e la
Gilda degli insegnanti, dopo i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e
Uil, hanno proclamato lo sciopero nei diversi settori della conoscenza:
scuola, universita', ricerca, Afam e formazione professionale.
Per la scuola statale l'astensione dal lavoro sara' di
un'ora al termine delle lezioni o del servizio, mentre per universita',
ricerca e Afam riguardera' l'intera giornata. Una novita' importante
quella dello sciopero unitario: "Dopo anni di grande difficolta' nei
rapporti unitari si arriva tutti insieme", ha sottolineato Mimmo
Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, e ha tenuto a precisare:
"siamo solo all'inizio di una mobilitazione che sulle tematiche della
scuola andra' avanti finche' non si cambia strada. E ci auguriamo che
la novita' dell'unione ritrovata faccia si' che le nostre proposte
ottengano risposte adeguate". Tutti i sindacati contestano una "manovra
iniqua" e i provvedimenti nel merito, ma per il segretario della Cisl
scuola, Francesco Scrima, c'e' anche un problema di metodo: questo
sciopero, spiega, "nasce anche dall'inspiegabile rifiuto che hanno
incontrato le nostre richieste di un confronto finalizzato a un patto
con le forze sociali. In altri momenti difficili della nostra storia
questa si e' rivelata una strada proficua per il Paese". Il settore
della scuola, ha insistito Pantaleo, "aveva gia' pagato la crisi con
oltre 130.000 tagli di posti di lavoro, blocco degli stipendi con il
congelamento degli scatti e del contratto, riduzione dei finanziamenti
per il funzionamento delle scuole.
E ora la nuova manovra non puo' ancora una volta pesare sui
lavoratori dipendenti e su quelli pubblici, i piu' penalizzati in
questi anni". Sul fronte studentesco, i ragazzi della scuola secondaria
tirano le somme delle occupazione e autogestioni d'autunno. "Le
mobilitazioni al momento sono terminate", ha spiegato Mariano Di Palma,
coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti, "ma ricomiceranno
presto: si prospetta una battaglia generale rispetto alla crisi, nel
cui contesto di deve comunque tentare di costruire un'altra politica
della scuola che vada in controtendenza rispetto alla cosiddetta
riforma Gelmini". Il movimento studentesco 'nel post Berlusconi e ai
tempi della crisi' e' il tema di uno degli incontri dell'Assemblea
nazionale degli studenti medi e universitari in programma a Roma il 16,
17 e 18 dicembre. Altri appuntamenti nelle diverse citta' si rincorrono
su Facebook e sui blog studenteschi. I gruppi piu' attivi sono quelli
di Roma, Torino, Napoli e Milano, dove molte delle autogestioni sono
state 'pensate' in rete. Gli universitari si muovono invece in blocco
aderendo a presidi e iniziative del 12 dicembre, spiegano dall'Unione
degli Universitari (Udu) "per mettere pressione" sulla manovra.
La piattaforma 'Niente equita', niente istruzione pubblica,
niente giovani: niente futuro' "scende in piazza "per la correzione
della manovra con i cortei unitari", ha spiegato Michele Orezzi,
coordinatore nazionale dell'Udu. E ha ribadito: "la piattaforma propone
di far ripartire una generazione. Noi siamo per una manovra anche piu'
pesante, ma che sia equa e rilanci i giovani. Che rassicuri i mercati
ma anche il futuro e lo sviluppo dell'Italia, che e' quello della
nostra generazione". Le mobilitazioni andranno avanti. Lo assicurano
sindacati e studenti. (AGI)
redazione@aetnanet.org
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