Dimensionamento da non rinviare. La proposta ASASI per Catania è vincente
Data: Sabato, 10 dicembre 2011 ore 13:39:28 CET
Argomento: Redazione


Il dibattito aperto sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche e sull'applicazione delle norme che impongono nel primo ciclo la generalizzazione del modello degli istituti comprensivi ha occupato la scena e le pagine dei giornali.
Nei prossimi giorni anche il Consiglio Scolastico provinciale è chiamato a pronunciarsi in merito e si auspica che prevalga il buon senso a garanzia di un futuro della scuola catanese.
     Numerose sono state le amministrazioni locali attente e consapevoli dell’urgenza del provvedimento e dell’efficacia di tale contrazione di scuole, per una migliore qualità del servizio  e quindi con solerzia hanno redatto i piani di dimensionamento aggregando le scuole elementari  e medie  in “istituti comprensivi” garantendo continuità e sviluppo al servizio scolastico nel territorio.
La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome , a seguito dei numerosi ricorsi  presentati alla Corte Costituzionale o ai TAR  perché il decreto legge  appare “invasivo delle competenze regionali in materia di programmazione della rete scolastica”, ha proposto  un accordo sulle modalità di applicazione dell’art.19 , auspicando omogeneità nelle diverse regioni d’Italia.
Le amministrazioni locali e tra queste anche Catania, le quali hanno presentato un piano secondo i vecchi parametri regionali, e, in attesa di sentenze favorevoli al ricorso presentato dal Governatore della Sicilia, si troveranno ben presto a dover gestire una situazione di grave crisi nella politica scolastica, in quanto sono tante le scuole da assegnare in reggenza, mentre operando la fusione  il numero delle reggenze diminuisce a vantaggio di una migliore qualità della scuola
 La proposta avanzata dall’ASASI già nel mese di agosto è quella vincente, in quanto coerente con le indicazioni di una scuola efficiente che  operando come istituto comprensivo garantisce un buon servizio al territorio  e recupera una funzionale identità per gli utenti.
E’ giusto che non si riduca tutto  a semplice intervento ragionieristico, ma è ancor più giusto assicurare un servizio scolastico unitario ai quartieri Canalicchio, Cibali. Trappeto Nord, San Cristoforo e poi ancora Ognina, Librino.
L’aggregazione di scuole  elementari e medie dirimpettaie  o  poco distinti tra loro  (Giovanni XXIII- Sauro; Maiorana-De Amicis; Cavour-Biscari;   Dante Alighieri-Rapisardi; Carducci-Pestalozzi ; Giuffida-Martoglio)  è un’azione logica di buon senso e non necessita alchimie di alta politica  scolastica e sindacale.
Coloro che per principio si oppongono a tale proposta dovranno sentire nel tempo il peso del danno arrecato all’intera comunità cittadina.
Da questa elementare operazione di aggregazione e di fusione, che garantisce anche la continuità nella titolarità delle sede per il personale docente e non docente,  si recupera inoltre  la scuola autonoma per il quartiere di Cibali  che al momento non ha i numeri ,  del Viale Mario Rapisardi,  ed anche  dell’intero centro storico che potranno trovare unitarità nello storico Convitto Cutelli che per prestigio e valenza culturale potrà benissimo  aggregare tutte  le scuole del centro storico (Capuana- Pirandello- Di Bartolo- Vespucci – del quartiere pescheria)
     Così  facendo le scuole della città di Catania, anche se per il prossimo anno si presenteranno con numeri superiore ai mille alunni, avranno un futuro di continuità garantito  per un decennio circa, proprio perché gli edifici scolastici consentiranno una regolare affluenza di studenti. 
Anche il mantenimento degli alunni nelle rispettive scuole (elementari e medie) delle quali una sola ospiterà la presidenza  e la segreteria e l’altra come “sezione staccata” potrà avere un decentramento dell’ufficio di segreteria,  costituisce una garanzia per i genitori ed un risparmio per l’amministrazione, senza oneri aggiuntivi di adeguamento delle strutture e degli arredi.
Qualora questa operazione non venisse fatta la frammentazione e la conservazione separata di scuole medie e circoli didattici  risulterà un danno all’intera comunità scolastica e le scuole affidate “in reggenza”  restano prive di identità ed aggravano ulteriormente i lavori della segreteria.
     Un Dirigente con reggenza avrà sì il beneficio di un compenso aggiuntivo, contabilizzato anche per la pensione,  così pure il DSGA con reggenza, ma nello stesso tempo avrà l’onere di raddoppiare, inutilmente, le  riunioni collegiali,  gli scrutini e gli  esami, le operazioni di bilancio e di revisorato, mentre nella fusione tra le scuole tutto ciò non avviene e sarebbe anche auspicabile che il nuovo istituto scolastico scaturito dalla fusione di due scuole  assuma una nuova intestazione lasciando il nome originario come intestazione dei singoli plessi.
    Nella fusione tra le scuole dei paesi vicini  nel vasto territorio provinciale i problemi vengono ulteriormente sentiti dalla popolazione, e come diceva la vicaria della scuola di Licodia Eubea, si ritorna indietro quando la scuola era aggregata a Vizzini, così pure Raddusa e Castel di Judica, i paesi del calatino Mirabella Imbaccari e San Cono.  Ragalna e Paternò, Bronte e Maletto
     Ecco un segno dei ”corsi e dei ricorsi storici” che hanno prodotto prima un ampliamento ed una frammentazione  ed ora si tende alla contrazione nell’ottica di una migliore efficienza ed efficacia dei servizi.
La politica delle riduzioni, dei tagli, delle economie, applicata nelle sedi parlamentari e regionali,  dovrebbe essere comune a tutte le istituzioni ed il piano di dimensionamento, che risponde a tale regola di mercato, potrà anche apportare positivi benefici nell’organizzazione dei servizi  di coordinamento  nella didattica e negli uffici di segreteria, sovraccaricati di responsabilità e di operatività anche informatica e tecnologica.

Giuseppe Adernò
Asasi Catania






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