Dislessia e disturbi dell’apprendimento. Da un seminario a Catania nuove prospettive di educazione e di recupero
Data: Sabato, 10 dicembre 2011 ore 13:16:58 CET
Argomento: Redazione


Più di trecento docenti della provincia di Catania ed Enna hanno seguito con attenzione ed interesse la dotta lezione del prof.Giacomo Stella, ordinario al dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia sul tema della dislessia e le linee guida della legge 170/2010 sui disturbi  specifici di apprendimento.
L’iniziativa promossa dall’editrice Giunti scuola in cooperazione con l’Associazione Nazionale Presidi  ha avuto luogo presso l’Istituto Parini di Catania
Dopo il saluto di accoglienza del preside, della prof.ssa Luisa Anna Giordani dell’ANP e della dott.ssa Paola Pasotto direttore del settore psicopedagogico della Giunti Scuola il prof. Stella ha proiettato alcuni filmati che descrivono le diverse forme di dislessia e disgrafia.
E’ un mondo tutto da scoprire quello dello sviluppo dell’intelligenza e dell’apprendimento  che comincia in maniera implicita  attraverso l’esperienza e la ripetitività dell’azione e passa poi gradualmente all’apprendimento esplicito che viene esercitato a scuola.
Le eventuali carenze che ciascun ragazzo porta con sé,  relative ai disturbi dell’apprendimento  di natura neurobiologica comportano dei ritardi nell’apprendimento , delle disfunzione nella scrittura , nella lettura  e nel calcolo e tali difficoltà, non omologabili ad “handicap” solo adesso con la Legge 170 hanno avuto riconoscimento ed attenzione. La legge 170 non è stata ancora recepita nella concreta attuazione da parte degli Enti preposti e la scuola si trova in difficoltà nella gestione dei casi “difficili”
I docenti sin dalla scuola dell’infanzia hanno il compito di osservare  con particolare attenzione eventuali comportamenti ed errori e quindi intervenire subito anche attraverso l’informativa alla famiglia per effettuare i test di osservazione e quindi intraprendere gli opportuni specifici esercizi di correzione e di potenziamento delle abilità.
Il messaggio forte giunto alla nutrita platea di docenti è stato quello di “saper guardare tutti ed osservare ciascuno”  di stare attenti nel difficile compito educativo a saper leggere i bisogni di ciascun alunno e riservare specifiche attenzioni a tutti e a ciascuno.
I ragazzi che manifestano disturbi specifici nell’ apprendimento, portatori di “neurodiversità” , con scarsa memoria, limitata capacità attentiva e uditiva , proseguendo gli studi  anche nelle scuole secondarie di primo e secondo grado non sono handicappati, ma possono essere guidati e corretti verso la normalità della comunicazione e della relazione, attraverso l’uso di particolari strumenti didattici anche differenziati rispetto alla classe, senza  costringerli a fare delle cose che non possono fare. Sarà, quindi la sensibilità del docente-educatore che  accompagnerà il processo di miglioramento delle prestazioni  che sarà sempre individuale, grazie a specifiche attenzioni personalizzate.
L’azione educativa di saper leggere l’errore ed interpretarne la motivazione, ricercandone le cause indirette e le carenze che l’hanno determinato  implica una sensibilità pedagogica che non è ancora molto diffusa tra gli operatori scolastici.
La metafora della scarpa piccola che viene distribuita a tutti come la fotocopia di un testo, senza consentire flessibilità e varianti,  o del ragazzo che quando è ingessato attira l’attenzione del docente, mentre nella normalità non viene  considerato, hanno promosso un vivace dibattito che   ha visto in campo  oltre i docenti anche alcuni genitori di alunni dislessici, portatori di un doppio disagio e talvolta  privi di concreti sostegni anche dalla scuola burocratizzata.
La formazione dei docenti curricolari verso una specifica didattica differenziata e personalizzata, come ha  anche dichiarato il ministro Profumo, dovrebbe costituire una risposta a tale richiesta e la presenza di così tanti docenti all’incontro rivela l’entità del fenomeno e la complessità del bisogno diffuso nelle scuole, ancora impreparate a gestire una valutazione preventiva del fenomeno che  si manifesta sempre in aumento.
Nel mese di febbraio presso il CTRH dell’Istituto Parini di Catania, con la collaborazione della Giunti Scuola si terrà un seminario di studio ed un corso di aggiornamento con specifici interventi e anlisi di strumenti didattici come in un laboratorio di ricerca.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it






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