Attaccati a cellulare, tv e pc: giovani a rischio cyber-dipendenza
Data: Venerdì, 09 dicembre 2011 ore 01:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Circa la metà è
'cyberdipendente' e non può fare a meno della tv, del pc e del
cellulare. Quasi tutti hanno un profilo su Facebook, dove la propria
pagina viene gestita con poca cautela. Uno su 5 ha il piercing, il
28,4% dichiara di ubriacarsi, e il 6,7% confessa di essere finito nel
girone sexting. E' la fotografia dei ragazzi italiani, scattata
dall''Indagine sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza 2011',
realizzata dall'Eurispes e telefono Azzurro, presentata oggi a Roma.
Una ricerca realizzata su un campione di 1.496 ragazzi tra i 12 e i 18
anni.
La tv continua ad avere il primato di media più utilizzato
dagli adolescenti italiani: solo il 4,1% non la guarda mai. Il 42%
passa davanti allo schermo almeno da 1 a 2 ore al giorno e il 24,5% ne
fa una forte fruizione che va da 2 a 4 ore (18,3%) ad oltre 4 ore
(6,2%). A contendere il primato della tv è il computer, che non viene
mai usato appena dal 4,8% dei ragazzi. In questo caso però il numero
dei fruitori 'forti' aumenta: il 23,6% usa il pc da 2 a 4 ore e circa
il 12% per più di 4 ore. Elevato è anche l'utilizzo di Internet: solo
il 7% dei ragazzi non naviga mai e il 37,7% lo fa da 2 a 4 ore (24,4%)
a oltre 4 ore al giorno (13,3%). Quanto al cellulare, è considerato un
'prolungamento' di se stesso: ben il 97% ne ha uno, e fra questi la
metà ha uno smartphone mentre 1 su 10 ne ha più d'uno. Quattro
adolescenti su 10 (41,4%) lo utilizzano da 2 a 4 ore (14%) e oltre
(27,4%) nel corso di una giornata. Ma il dato preoccupante riguarda la
nuova pratica del sexting, ovvero l'invio di immagini e video a sfondo
sessuale ad amici, fidanzati, adulti, persone conosciute e non. Ben il
6,7% degli adolescenti ha inviato foto o video a sfondo sessuale,
mentre il 10,2% li ha ricevuti e l'8% ha usato il cellulare anche per
fare chiamate a linee telefoniche per adulti. iPad e tablet, tra le
nuove apparecchiature tecnologiche, non sembrano ancora aver
conquistato i giovani, probabilmente anche per il costo elevato dei
dispositivi: l'80,3% dichiara di non utilizzarlo mai. Va comunque
rilevato che il 19,6% ne ha uno a disposizione
Dati allarmanti sul rischio cyber-dipendenza soprattutto nella fascia
12-15 anni: il 42,5% controlla continuamente la posta elettronica o
Facebook sperando che qualcuno gli abbia inviato un messaggio. E
ancora: la metà dei ragazzi (49,9%) dichiara di perdere la cognizione
del tempo quando è online, dimenticandosi di fare altre cose e uno su 5
si sente irrequieto, nervoso e triste se non può accedere alla rete.
Emerge inoltre che i 12-15enni controllano continuamente la posta o
Facebook in misura maggiore rispetto ai 16-18enni (45,3% vs 36,8%), si
sentono irrequieti, nervosi o tristi quando non possono usare Internet,
in misura maggiore rispetto ai più grandi (21,7% vs 15,3%), e
confondono più frequentemente realtà e fantasia (8,2% vs 5%).
Facebook è il social network più amato: quasi tutti hanno un profilo e
ben l'85,6% dei ragazzi dai 12 ai 18 anni lo utilizza, 7 su 10 si
connettono tutti i giorni, molti hanno più di 500 amici e più della
metà di loro (il 54%) "colloquia" abitualmente con persone sconosciute.
Tra i 16 e18 anni Facebook viene utilizzato nel 90,9% dei casi, una
percentuale che scende di circa 8 punti tra i più piccoli dai 12 ai 15
anni (82,6%). Ben il 68,8% dei ragazzi è on line su Facebook tutti i
giorni: il 32,2% per 1-2 ore al giorno, il 14,4% da 2 a 5 ore e il 3,9%
più di 5 ore.
PIERCING E RISCHIO ALCOL. Un adolescente su cinque ha un piercing, il
7,5% un tatuaggio, e il 2,3% ha fatto ricorso alla chirurgia estetica
per migliorare il proprio aspetto o modificare qualche particolare
fisico. Quanto all'alcol, il 28,4% dichiara di ubriacarsi, percentuale
che aumenta vertiginosamente con il crescere dell'età: se i 12-15enni
che affermano di non ubriacarsi mai sono pari all'83,7%, tra i più
grandi il 53,8% dice di ubriacarsi (il 5,8% spesso, il 25,6% qualche
volta, il 22,4% raramente). Il 2,1%, inoltre, ha fatto uso di ecstasi
e/o altre droghe sintetiche e l'1,9% di cocaina. Più significativa il
9,4% è la percentuale di coloro che almeno una volta sono entrati in
contatto con marijuana e hashish. Mentre un significativo 12,8% ammette
di consumare rapporti sessuali senza alcuna protezione. Sono ancora i
16-18enni a mostrarsi meno responsabili: infatti, al 24,3% capita di
avere rapporti non protetti. E ancora: il 13,1% dei ragazzi dichiara di
aver rubato; l'offendere i genitori e o gli insegnanti interessa
rispettivamente il 33,2% e il 17,5%; il 9,6% afferma di aver messo in
atto una fuga da casa e aver danneggiato beni pubblici; l'8,5% dei
ragazzi ammette di essere venuto alle mani con qualcuno e il 5,1%
afferma di essere andato in giro con un coltello.
SCUOLA. Secondo gli adolescenti la scuola deve soprattutto prepararli
al mondo del lavoro (32,5%), farli maturare (27,8%) e accrescere la
loro cultura (26,6%). I ragazzi vorrebbero più spazio per sport
(16,1%), attività pratiche (15,6%), studio dell'informatica e delle
nuove tecnologie (13%) e lingue straniere (12,5%). Allo stesso tempo
vorrebbero anche sentirsi più partecipi della vita scolastica e avere
più opportunità di indicare su quali temi desiderano soffermarsi
(11,1%). Il 7,8% vorrebbe più spazio per la musica, il 4,7% che si
facesse una maggiore attività di prevenzione su temi quali bullismo e
droghe, il 4,4% che fosse inserita nei programmi anche l'eduzione
sessuale e il 3,6% vorrebbe meno nozionismo. Il 10,5% degli studenti
non cambierebbe nulla: la scuola va bene così com'è. Ma quasi un terzo
degli adolescenti (29,3%) ha dichiarato di sentirsi annoiato per la
maggior parte del tempo trascorso a scuola, il 7,1% prova agitazione e
il 2,6% addirittura infelicità. I sentimenti negativi raccolgono quindi
nel complesso quasi il 40% delle indicazioni. Un dato che desta
preoccupazione, anche a fronte di un quarto del campione che si è detto
interessato (25,8%), a un quinto che si è detto sereno (20,4%) e al 5%
che si diverte tra le mura scolastiche. Infine, il 59,1% dei ragazzi
vorrebbe infatti insegnanti più preparati e più aggiornati.
BULLISMO. Nell’ultimo anno il 25,2% dei ragazzi è stato vittima di
bullismo. Un fenomeno che riguarda soprattutto la diffusione di
informazioni false sul proprio conto, il 22,8% di ripetute prese in
giro, il 21,6% di offese immotivate. Il 10,4% ha subito il
danneggiamento di oggetti, il 7,6% furti di cibo e oggetti, il 5,2%
minacce e il 3,1% furti di denaro. Ha subito percosse il 3%. Un ragazzo
su cinque non ne parla ai propri genitori. Chi invece si apre con gli
adulti riceve come consiglio di ignorare il comportamento dei bulli
oppure viene lasciato libero di scegliere come comportarsi.
RAPPORTO CON I GENITORI. Tutto, ma non proprio. Quasi due terzi dei
ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni (57%) mettono a conoscenza
i genitori, se non proprio di tutto, almeno di buona parte di ciò che
li riguarda, mentre un terzo (30,5%) dichiara di non tacere nulla alla
famiglia. È una minoranza (11,2%) invece a dichiarare che i propri
genitori sono a conoscenza soltanto di una piccola parte di quello che
succede loro e solo lo 0,8% afferma di tenere completamente all’oscuro
il nucleo familiare circa le vicissitudini e i pensieri personali.
L’argomento principe del dialogo tra le generazioni è la scuola
(77,9%), seguito dalla salute (59,8%), dallo sport e tempo libero
(54,8%) e dalle amicizie (50,3%). All’incirca solo un adolescente su
quattro parla spesso con i propri genitori di Internet e nuove
tecnologie (25,2%) – nonostante gli innumerevoli rischi che la Rete
presenta – di fatti di cronaca (24%) e della crisi economica (22,3%).
Pochissimi ragazzi affrontano “spesso” con i genitori argomenti come
l’amore e le relazioni sentimentali (17,5%), la politica (13,9%),
l’ecologia (7,8%). Infine, la maggior parte degli adolescenti non parla
mai con i genitori di sessualità (61,6%) e di droghe (52,7%).
Dall'altra parte i due terzi dei genitori italiani (62,8%) sostengono
di essere a conoscenza di buona parte di ciò che riguarda i propri
figli, seguiti dal 28,4% che sostiene di sapere tutto ciò che fa parte
delle vita dei figli. Solo il 7,4% dei genitori ritiene di conoscerne
solo una piccola parte. Tra i principali argomenti che i genitori
dicono di non affrontare mai con i figli troviamo, nell’ordine: la
politica (42,5%), la sessualità (28,8%) e le relazioni amorose (20,3%).
(Adnkronos/Ign)
redazione@aetnanet.org
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