CislScuola: 12 dicembre assemblee nelle scuole e 16 dicembre sciopero ultima ora lezione/servizio
Data: Martedì, 06 dicembre 2011 ore 00:30:00 CET Argomento: Sindacati
"Siamo preoccupati di quello che sta
avvenendo e non poteva che essere così quando si esclude il confronto
serrato con le parti sociali. E' la prima volta che succede". Così
Bonanni, che annuncia la mobilitazione della CISL per una manovra più
equa.
"Non poteva che andare a finire in questo modo" - ha proseguito il
segretario generale CISL - "per il solo fatto che non ci sono state
mediazioni. Questa manovra è una misura pesante e senza equilibrio,
siamo preoccupati perché a pagare sono i lavoratori, già in difficoltà.
Nessuno può sfuggire a questa manovra, e le persone nate negli anni '50
saranno le più colpite perché si trovano inchiodate da un fuoco
concentrico: da una parte l'innalzamento dell'età e al passaggio da
sistema retributivo a contributivo. Tra l'altro le donne sono le più
colpite, il tutto nel pieno della crisi economica che vede molti
lavoratori in cassa integrazione in deroga, ordinaria, straordinaria e
via dicendo. La manovra quindi colpisce un'area vastissima di
lavoratori italiani; molto esposti i lavoratori del privato, delle
piccole e medie aziende dove i soldi non sono facilmente reperibili,
dove si è in mano alla volontà delle aziende che possono decidere di
licenziare. E' una cosa
ingestibile".
"Abbiamo chiesto un confronto" - è tornato a sottolineare Bonanni - "ci
è stato negato accampando una pretesa mai sentita fino ad ora: di
ingestibilità di una materia che è del tutto politica. Francamente
penso sia una decisione bizzarra che non ha nessun precedente in
Italia. Il tutto mentre si continua a non fare chiarezza sui fondi
speciali, sui tanti che prendono pensioni esorbitanti. Fino a qualche
tempo fa si usava l'argomento 'giovani' come scudo per poter pensare
una riforma. Oggi non si parla più nemmeno di giovani. Dal 1996 non più
del 10% ha la copertura dei fondi, cosa che abbiamo chiesto fosse
obbligatoria. Equità, ci è sembrato un termine che risuonasse
fortemente qualche giorno fa. Dove è andata a finire? Riteniamo un
errore evitare il rapporto con le parti sociali, viene voglia di dire
che si commissaria la politica e non il sociale e ci rivolgeremo ai
gruppi parlamentari per far vivere un minimo di discussione che ci
porti a decisioni sì rigorose ma al rigore deve accompagnarsi l'equità
che fino ad ora non abbiamo trovato. Senza confronto non ci può essere
equità. E come sindacato siamo interessati a questo e su questo
problema e su altri della previdenza riteniamo che bisogna aprire una
vera e proprio trattativa e su questo non lasceremo correre.Come non
siamo d'accordo sulla vicenda fiscale: non deve interessare né i
lavoratori né i pensionati perché hanno la ritenuta alla fonte. Ci
dispiace che non si sia più parlato di patrimoniale e imposte indirette
e ricordiamo al prof. Monti che sono i sistemi più usati in Europa.
Insisto: quando c'è un governo tecnico il sociale deve essere la realtà
e ciò non si è fatto: questo è un pericolo. Non si troverà così la
coesione nel paese. La vicenda fiscale è ciò che deve essere portata
avanti ed il Governo deve dare segni tangibili".
"Dopo le nostre proteste, almeno ci si è astenuti dall' innalzare
l'Irpef. Rivendichiamo ora una discussione sul fisco: che fine ha fatto
l'affermazione del presidente del Consiglio al Senato che diceva che ci
sarebbero state tasse indirette e carichi sui patrimoni? Il Governo ha
detto che queste non sono materie di nostra competenza ma ci riconosce
competenza sul mercato del lavoro: a Monti e al Ministro del lavoro
rispondo che il sindacato non c'è per licenziare la gente. Non
rinunciamo ma agiremo in tutti i modi per far rientrare questo
tentativo di far fallire i soggeti sociali perché quello che è avvenuto
è un vero blitz a scapito delle parti sociali. Abbiamo forti
rappresentanze da gestire e non abbandoneremo così facilmente la nostra
reputazione di soggetti riformisti, non molleremo affatto la vicenda
che abbiamo di fronte tant'è che chiederemo incontri con tutti i gruppi
parlamentari perché il parlamento deve garantire una discussione
equilibrata come è da tradizione italiana per la tutela e la garanzia
di cittadini, lavoratori e pensionati italiani. Voglio ricordare agli
economisti del governo di come non si debbano fare manovre recessive e
di come si mantiene e si ravviva la crescita. Non siamo affatto
d'accordo sulle misure riguardanti la rivalutazione e il limite di 900
euro".
"Saremo sotto il Parlamento" - conclude Bonanni - "con una fortissima
presenza di lavoratori e non molleremo questa storia per un solo giorno
fino al ripristino di un criterio di responsabilità. Se qualcuno vuole
commissariare la politica, il sociale non si commissaria! Questo è un
attentato al sindacalismo confederale. Per questo chiediamo a tutti i
lavoratori della Cisl, della Uil e della Ugl che si è unita a noi, a
tutti i militanti, iscritti e dirigenti di fare lunedì prossimo uno
sciopero-protesta nelle ultime due ore di lavoro e di recarsi presso
tutte le prefetture per far sentire la nostra voce e richiedere con
forza di aprire un negoziato".
* * *
Per favorire la partecipazione dei
lavoratori ai presìdi che si svolgeranno presso le prefetture, la CISL
SCUOLA ha invitato tutte le sue strutture territoriali a indire lunedì
12 dicembre assemblee in orario di servizio in concomitanza con le
manifestazioni locali.
* * *
CISL Scuola e UIL Scuola, inoltre, in
relazione allo sciopero generale CISL e UIL del settore pubblico indetto per venerdì 16 dicembre, hanno
proclamato per detta giornata lo sciopero breve di un’ora: ultima ora
di lezione o di attività educativa per il personale docente; ultima ora
di servizio per il personale ATA e i dirigenti scolastici. In caso di
organizzazione delle attività su più turni, lo sciopero riguarderà
l’ultima ora di ciascun turno. In caso di attività che si protrae in
orario pomeridiano, lo sciopero riguarderà l’ultima ora del turno
pomeridiano. (da
CislScuola)
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