Concorso Ds: la logica dell’annullamento
Data: Domenica, 04 dicembre 2011 ore 13:45:02 CET
Argomento: Redazione


Molte volte ho parlato, dalle pagine di AetnaNet,  dell’errore, protagonista centrale di tutto l’impianto procedurale nel concorso  per Dirigenti Scolastici, per cercare di dissuadere i suoi decisori a  non protrarre oltre un iter sbagliato dalla partenza. Le risposte che ho ricevuto,  sono state tutte all’insegna di una fretta ingiustificata,  nel tentativo di opporsi  ad una politica di reggenze scolastiche non più tollerabile. Le critiche avanzate dagli idonei, ai miei scritti,  si sono sempre basate sul fatto che gli errori c’erano per tutti, che la prova era solo mnemonica, che i ricorsi erano solo pretestuosi ed ingiustificabili,  perché portati avanti da docenti che non avevano studiato a sufficienza. Oggi leggo, dall’articolo di Flavia Amabile su Stampa.it,  che nel concorso per prof di italiano all'estero, è stato preparato un esposto per chiederne l'annullamento. Uno dei punti principali di detto esposto fa da ponte con il concorso DS, infatti,  nell’articolo si dice testualmente “domande presenti nei libri erano in realtà le stesse già utilizzate durante il concorso per dirigente scolastico diffuse e molto contestate a settembre. La figuraccia fatta all'epoca delle prove per presidi quando il ministero dell'Istruzione è stato costretto a cancellare un migliaio circa di quiz per errori vari avrebbe suggerito a chiunque di eliminarli definitivamente da ogni database esistente. Invece sono state serenamente ripresi e riutilizzati anche nel concorso per prof italiani all'estero, è l'ulteriore denuncia dell'esposto”. Da quanto detto  si deduce che l’errore nel concorso DS, diventa parte fondante di un esposto di un successivo concorso in ambito scolastico, e quindi per la proprietà transitiva dell’uguaglianza, possiamo affermare che se viene annullato, causa errori, il concorso per prof di italiano all'estero, lo deve essere anche quello per  Dirigenti Scolastici. Anche i TAR hanno un compito delicato, in quanto dalle loro ordinanze, potrebbe ergersi una diga utile ad opporsi al dilagare dell’errore docimologico da un concorso ad un altro. Delle responsabilità di Formez Italia spa non voglio e non devo parlare, perché rispettoso del “dogma” che la stessa società per azioni,  non si critica,  ma si elogia soltanto. Rifletto solo che questa moltitudine di docenti “ ribelli “, come si legge sempre dall’articolo di Flavia Amabile,  si è permessa di fare  l'esposto denuncia contro lo stesso Formez e il Ministero degli Affari Esteri, creando un precedente che potrebbe essere seguito, TAR  a parte, dalla totalità di docenti offesi da procedure errate, superficiali, approssimative e talvolta vessatorie.

Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it





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