Truffa online: offrivano software gratis, ma poi chiedevano 96 euro per il servizio
Data: Domenica, 04 dicembre 2011 ore 13:30:00 CET
Argomento: Redazione


Il sito si chiama «Italia-programmi.net», ma è registrato alle Seychelles. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo.
Basta avere una sedia comoda, una scrivania spaziosa, un computer con un monitor LCD 22" e una potentissima rete wi-fi (naturalmente aperta) per essere iscritti d'ufficio all'ordine degli informatici (che non esiste e si vedono i danni infatti!!!).
Mi chiedo, a cosa servano i professori (... lapsus), gli esperti, i consulenti? Non serve nessuna patente per navigare su Internet, visitiamo e scarichiamo di tutto, ma qualche volta 4 nozioni di sicurezza sarebbero utili. Forniamo i nostri dati (e-mail, cellulare e indirizzo etc.) a destra e a manca in cambio di un download, (spesso open-source) magari scaricabile dal sito del produttore gratuitamente. Ma se nella vita reale siamo diffidenti e ci appelliamo al rispetto della privacy per ogni stupidissima faccenda, nella vita virtuale ci fidiamo del primo banner con scritto "non è uno scherzo! hai vinto 1.000EUR". Vogliamo tutto e subito, il nostro mouse clicca incontrollato dappertutto e quindi "i furbi" hanno vita facile. Gli basta creare un bel sito vetrina con la parola gratis in primo piano e il gioco è fatto. Peccato che queste pseudo-società, un minuto dopo esserci registrati, ci fanno credere che siamo obbligati a pagare chissa' quale cifra per chissa' quale servizio.
La cosa più sbagliata in questi casi è farsi prendere dal panico. Con calma e con la stessa frivolezza avuta fino alla richiesta di pagamento, contattate (anche online) la polizia postale segnalando il fatto.
Non dimentichiamo che sono i minori a correre i pericoli più grandi, quindi dobbiamo essere in grado di educare i nostri figli a un corretto uso del computer e a un accesso "sicuro" a Internet.
A seguire l'articolo del Corriere ....

m.nicotra@aetnanet.org

MILANO - Offrivano la possibilità di scaricare software gratuitamente dal proprio sito, ma agli utenti veniva poi comunicato che, avendo usufruito di tali servizi, risultavano aver sottoscritto un contratto biennale con richiesta di versamento di 96 euro l'anno. Configurando la tentata truffa, dietro l'emissione del messaggio ingannevole, la procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale nei confronti dei responsabili della società «Estesa Limited», al quale è riconducibile il sito in questione, «Italia-programmi.net», registrato alle Seychelles.

IGNOTI - Gli accertamenti, per il momento contro ignoti, sono partiti sulla base di una decina di denunce e di almeno 4.000 segnalazioni arrivate al Garante della concorrenza e del mercato. Le indagini sono state delegate dal procuratore aggiunto Nello Rossi ai sostituti Maria Teresa Gregori e Nicola Maiorano, del pool reati informatici. Sulla vicenda si sono mosse, nei mesi scorsi, anche le associazioni di consumatori ottenendo dal Garante una dichiarazione di «pratica scorretta» ed una successiva intimazione a pubblicizzare correttamente le condizioni di scarico dei programmi online. Cosa che, da qualche tempo, si sta verificando. Secondo gli inquirenti, l'ammontare della somma ottenuta precedentemente in modo illecito sarebbe di circa 100 mila euro. Gli accertamenti puntano ora ad identificare i titolari del conto corrente, aperto in un istituto bancario di Cipro, sul quale sono finiti i soldi di chi, a fronte delle intimazioni di «Estesa limited», ha pagato.

IN CORSA - Nel frattempo, nell'home page non è più scritto che il download è gratuito. Ma il sito offre programmi che normalmente si trovano gratis. E, alla terza schermata, all'atto dell'iscrizione, chiede il pagamento di 8 euro al mese.

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