L'italiano per gli stranieri: a Vicenza nuovo metodo di apprendimento
Data: Venerdì, 02 dicembre 2011 ore 16:09:31 CET
Argomento: Rassegna stampa


La conoscenza dell’italiano quale strumento indispensabile per integrarsi e per costruirsi un futuro.  La Regione Veneto, L’Università Cà Foscari e la Provincia di Vicenza hanno sperimentato un metodo di insegnamento dell’italiano agli stranieri non come lingua principale ma come lingua straniera L2. I risultati della sperimentazione, che ha interessato alcuni istituti di istruzione secondaria superiori della provincia di Vicenza, sono stati illustrati stamani durante il convegno “Ragazze e ragazzi stranieri nella scuola secondaria di secondo grado: apprendimento dell’Italiano L2 come strumento di successo scolastico e di auto-promozione” in programma oggi 2 dicembre alle ore 9,00 all’Università di Vicenza in viale Margherita. Tra i relatori alcuni esperti hanno relazionato su Italiano come L2: nuove frontiere nella formazione. Tra i docenti dell’Università Cà Foscari di Venezia Paolo Balboni, Graziano Serragiotto e Barbara D’Annunzio per spiegare come il progetto pilota L2 favorisca la riuscita scolastica degli studenti stranieri nella scuola secondaria di secondo grado.
“La normativa –spiega l’assessore Martini- prevede che il ragazzo straniero venga accolto nella classe scolastica corrispondente a quella del paese d’origine, adeguata alla sua età. Quindi, se arriva un ragazzo di 16 anni viene inserito in classe con suoi coetanei, senza però conoscere una parola della lingua dei suoi compagni. Un vero e proprio dramma sia per gli insegnanti, che si trovano ad interagire con un ragazzo che non comprende la loro lingua, sia per il ragazzo stesso, che, se pure capace, non può mettere a frutto i suoi talenti per l’incapacità di comprendere la lingua di insegnamento.”
Di qui la proposta di riservare alcune ore della settimana scolastica degli studenti stranieri alla lingua italiana. Insegnata però non secondo i metodi tradizionali, ma come lingua straniera, perché tale è per chi è appena arrivato in Italia. Un metodo che ha già dimostrato risultati positivi a livello europeo e che è noto da anni all’Università Cà Foscari di Venezia, che si interfaccia ampiamente con gli stranieri. Di qui la sinergia con l’Università e il sostegno, anche finanziario, della Regione Veneto attraverso l’assessore Donazzan. “Dopo un periodo di positiva sperimentazione –conclude la Martini- siamo pronti ad “esportare” il nostro metodo nelle scuole superiori venete e, più in generale, italiane.” (Fonte www.ilgiornaledivicenza.it)

Rosita Ansaldi
rosita.ansaldi@tin.it







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