TFA e lauree magistrali: incontro interlocutorio al Ministero- Comunicati Flc-Cgil, CislScuola, UilScuola
Data: Giovedì, 01 dicembre 2011 ore 18:51:08 CET
Argomento: Sindacati


Ancora nulla di definito sull’avvio dei nuovi percorsi abilitanti. E’ quanto emerge dall’incontro svoltosi ieri, 30 novembre, al MIUR, dopo le forti riserve di metodo e di merito avanzate dalla Cisl Scuola sui decreti ministeriali dell’11 novembre (prove di accesso al TFA).
In sostanza, i provvedimenti già firmati dal ministro Gelmini - decreti autorizzativi dei corsi di laurea magistrale e del TFA, decreti sulle prove di accesso – saranno fatti oggetto di attento riesame, sia in conseguenza degli avvicendamenti avvenuti al vertice del Ministero, sia al fine di recuperare una più corretta procedura di informativa alle parti sindacali.
Nel frattempo, si è convenuto di attivare un "tavolo tecnico permanente" su reclutamento e precariato, con diretto coinvolgimento della Direzione Generale per l’Università; il MIUR ha già provveduto a convocare un primo incontro per il prossimo 6 dicembre.
       Nel corso dell’incontro è stato riferito alle Organizzazioni Sindacali che nei provvedimenti firmati dal precedente ministro l’attivazione dei corsi di laurea magistrale per la secondaria di primo grado avrebbe previsto 2.802 accessi, a fronte di un fabbisogno stimato dal MIUR in 2.493 unità e di un’offerta delle Università per 6.046 posti.
Per i percorsi di TFA destinati al primo grado gli accessi autorizzati sarebbero stati 4.275, a fronte di un fabbisogno di 4.626 unità e di un’offerta universitaria di 7.239 posti.
Per il TFA del secondo grado, 15.792 accessi autorizzati, in presenza di un fabbisogno stimato in 5.659 unità e un’offerta universitaria pari a 19.125 posti.
Si vedrà se e quanto questi numeri saranno riconfermati, essendo anch’essi oggetto della fase di riesame avviata dal MIUR. (da CislScuola)

Formazione iniziale. TFA e lauree magistrali: incontro interlocutorio al Ministero
Ancora nessuna certezza sui numeri. Ribadite tutte le richieste sul reclutamento e sulle questioni ancora in sospeso.
Oggi il Miur ha convocato le Organizzazioni Sindacali per fornire l’informativa in merito ai decreti sulle Lauree magistrali della scuola secondaria di primo grado e i TFA della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Purtroppo l’informativa non è andata oltre notizie già da noi pubblicate (vedi correlati) in quanto il decreto sulla ripartizione dei contingenti assegnati per i TFA e le Lauree magistrali della scuola secondaria nelle varie università e istituzioni AFAM non è ancora partito verso il MEF e la Funzione Pubblica per le autorizzazioni previste dal Decreto 249/11, in quanto privo della firma dell’attuale Ministro Profumo.
La FLC CGIL ha sottolineato come le procedure che hanno portato ai decreti non abbiano tenuto in alcun conto le relazioni sindacali, ma ben altri canali di confronto.
La FLC CGIL da mesi sottolinea come senza un intervento adeguato sul sistema di reclutamento del personale docente della scuola, qualsiasi percorso di abilitazione, si chiami TFA o in altro modo, rischia di essere una scatola vuota.
Non si possono illudere coloro che vogliono accedere alla professione di docente con numeri elevati di TFA (22.869 a fronte dei 13.000 previsti, di cui 2.802 per le Lauree magistrali relative alla secondaria di 1° grado, 4275 per il TFA 1° grado e 15792 per il TFA 2° grado), senza la programmazione di un piano di stabilizzazioni
Oggi è possibile dare consistenza alla continuità didattica con un piano di immissioni in ruolo che restituisca alla scuola pubblica la piena possibilità di ottemperare agli obiettivi  previsti dai POF, in un’ottica che coniughi la buona scuola con le istanze occupazionali dei docenti precari come abbiamo avuto modo di dimostrare nel nostro dossier presentato il 28 novembre scorso.
Nel merito abbiamo comunque ribadito, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, tutte le questioni ancora in campo, sulle quali siamo impegnati a produrre un documento analitico, e l'esigenza di un confronto serio e serrato per individuare le soluzioni più efficaci a breve e lungo termine.
E' stata espressa la volontà dell’Amministrazione di recepire le istanze sindacali di procedere a un’analisi della situazione del precariato della scuola, oltre che ad  analizzare il piano di distribuzione dei TFA nelle Università e per avviare una riflessione compiuta sui sistemi di reclutamento. In questo senso è convocato per la prossima settimana un tavolo di confronto tecnico tra Amministrazione e organizzazioni sindacali.  (da Flc-Cgil)

Di Menna: abilitazioni e reclutamento devono partire insieme  TFA: incontro sindacati - ministero
Abilitazioni e reclutamento devono partire in modo parallelo – è questa la posizione espressa dalla Uil Scuola nel corso della riunione che si è svolta ieri pomeriggio al Miur sui tirocini di formazione.
Mentre partono i percorsi di abilitazione – ha detto Massimo Di Menna – deve essere definito anche il reclutamento. Chi partecipa ai corsi ha il diritto di sapere il legame che intercorre tra tirocini e lavoro. Se non partono insieme si rischia di creare solo nuove liste di ‘aspiranti docenti precari’.
La Uil propone di mantenere il doppio canale:
50%: dalle attuali graduatorie permanenti, ad esaurimento. Va evitato – spiega Di Menna – il protrarsi di una situazione che vede i docenti precari impegnati in una corsa ‘all’ultimo punto’ per salire in graduatoria. Una sorta di ‘tassa sul precariato’ – così la definisce Di menna – quella che i precari debbono pagare per frequentare corsi costosi, che danno solo punti e non garantiscono un posto di lavoro.
50%: attraverso bandi di concorso a partire da dove le graduatorie sono esaurite.
La proposta Uil è di bandire concorsi regionali a cui possano accedere candidati da tutta Italia, selezionando la regione e mantenendo l’impegno a restare nella regione per più anni.
Il peso maggiore  - sottolinea Di Menna - deve essere dato all’esito della prova concorsuale.
In relazione al punteggio preso nelle prove si accede al ruolo e si sceglie la sede. Questa modalità può garantire qualità ed equità.
Si evita,  facendo perno sui risultati obbiettivi che derivano dalle prove di concorso, l’assunzione diretta da parte delle scuole che, anche costituzionalmente, non ha alcuna ragion d’essere. Con questa soluzione inoltre, anche coloro che hanno il ‘servizio’ senza avere l’abilitazione, avrebbero un canale di accesso.
Va colmato un ritardo – continua Di Menna. E’ dagli anni ‘90 che non si fanno più concorsi. E’ il momento di bandirne di nuovi. Pianificare, insieme, nuovi tirocini e nuovo reclutamento, significa dare certezze agli aspiranti insegnanti di non ingrossare le fila dei precari ma di avere una cattedra.
E’ questo ritardo che è chiamato a colmare il nuovo ministro evitando di ricreare nuovo precariato mentre va mantenuto il piano di assunzioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili. (da UilScuola)
      

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