Pensioni: non sono il salvadanaio dello Stato
Data: Giovedì, 01 dicembre 2011 ore 14:07:27 CET
Argomento: Sindacati


Le voci che circolano in questi giorni circa i provvedimenti che il Governo Monti starebbe per prendere sul tema della previdenza, trovano la FLC CGIL in una condizione di massima attenzione. Siamo convinti, è lo abbiamo manifestato più volte, che non si può usare la previdenza pubblica come un salvadanaio a cui attingere nei momenti di difficoltà finanziaria.
L'innalzamento dell'età pensionabile oltre i 40 anni e la dismissione anticipata del sistema delle quote con l'introduzione del sistema degli incentivi e disincentivi a seconda dell'età pensionabile, determinerebbero una perdita di diritti acquisiti. Questi diritti vanno mantenuti, specie nel momento in cui gli stipendi e le pensioni rappresentano l'ammortizzatore sociale per i figli precari, disoccupati, impossibilitati dalla mancanza di lavoro a costruirsi una vita autonoma.
L'innalzamento dell'età pensionabile delle donne oltre i 65 anni, una tragica realtà per quelle del pubblico impiego dal 1 gennaio 2012, non tiene conto della complessità di vita che le donne italiane ancora affrontano negli anni 2000, rispetto a quelle di altri Paesi europei, dove lo Stato Sociale interviene nel lavoro di cura.             
 Quindi, dopo tutta la normativa punitiva in materia di pensioni del Governo Berlusconi, ancora una volta si farebbe cassa col sistema della previdenza pubblica, senza intercettare il vero problema che è quello di garantire ai giovani  pensioni dignitose con un sistema che prenda in carico le difficoltà di avere un lavoro continuativo con contratti precari che persistono ormai da anni e impediscono anche la costruzione del montante pensionistico.
Abbiamo apprezzato nel Governo Monti il cambiamento di stile, di competenza anche culturale necessari al Paese dopo la devastazione morale, sociale, economica procurata dal precedente Governo. A questo Governo, che nelle dichiarazioni di insediamento ha garantito equità al Paese, chiediamo un cambiamento radicale anche sul piano delle politiche del lavoro e dello stato sociale di cui la previdenza è parte fondamentale.    (da Flc-Cgil)

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