Una “ciellina” militante all’istruzione. Ugolini nominata sottosegretario
Data: Mercoledì, 30 novembre 2011 ore 19:11:24 CET Argomento: Rassegna stampa
Nonostante le origini
romagnole, la neo sottosegretaria è per molti la leader bolognesi di
Comunione e Liberazione. Fautrice
dell'apertura senza limiti alle scuole private, referente a Bologna per
le scuole settimanali di comunità di CL, nel 2001 con la Moratti al
Miur a riformare i sistemi di valutazione scolastica per l'intero paese.
Non una semplice simpatizzante, ma una
vera e propria militante di Comunione e Liberazione. Anzi, c’è chi non
esita a definirla la leader bolognese del movimento di don Giussani. Si
chiama Elena Ugolini, ed è la nuova sottosegretaria all’Istruzione del
governo Monti. Originaria di Rimini (roccaforte ciellina),
sotto le Due Torri, fino a pochi giorni fa era più nota come la preside del liceo privato cattolico
Malpighi, incarico che ricopre fin dal lontano 1993.
Il suo è un curriculum di tutto rispetto: laureata con lode in
Filosofia all’Università di Bologna, nel mondo della scuola si è
contraddistinta per aver promosso progetti come “La Fisica in moto”, un
laboratorio didattico aperto dal settembre 2008 nella sede della
Ducati, con il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori
italiane, o come “Bologna rifà scuola”, per “la sensibilizzazione del
mondo imprenditoriale sui temi dell’educazione delle nuove generazioni
e della responsabilità sociale dell’impresa nell’ambito dell’educazione
e della ricerca”. Dal 2001 è stata
nominata nel gruppo ristretto di lavoro istituito dall’allora ministro
dell’Istruzione, Letizia Moratti, per la predisposizione degli
indirizzi concernenti il nuovo sistema di valutazione del sistema
scolastico italiano (tutte informazioni disponibili sul suo cv online).
Ma tra gli studenti bolognesi, Ugolini è più conosciuta per la sua
anima “meno tecnica”: cioè, ad esempio, per essere una delle referenti
più autorevoli delle scuole di comunità, gli incontri settimanali di Cl
in cui solitamente vengono commentati i testi di don Giussani. O per la presenza ai ritiri pasquali dei
giovani ciellini delle scuole superiori. Inoltre, dal 1990 interviene
quasi tutti gli anni al meeting di Rimini come relatrice o moderatrice
di dibattiti.
“Diventa urgentissimo che
effettivamente in Italia ci sia libertà di educazione, cioè che ci sia
la possibilità che nascano e che crescano delle esperienze educative a
cui tutti possono mandare i propri figli – diceva ad esempio
nell’agosto del 1994 all’allora ministro Francesco D’Onofrio – adesso
in Italia c’è formalmente la libertà di educazione, cioè la libertà di
fare delle scuole. Ci possono andare i ricchi. Allora io chiedo che ci
sia la libertà in Italia di poter scegliere una scuola piuttosto che
un’altra, per il tipo di proposta che vi si fa”. Il riferimento
era alla possibilità di aprire le scuole private anche alle fasce di
reddito più basse.
(da IlFatto)
redazione@aetnanet.org
|
|