Si può “educare” anche con i videogiochi
Data: Mercoledì, 30 novembre 2011 ore 14:32:45 CET
Argomento: Rassegna stampa


Si può “educare” anche con un videogioco. A lanciare la provocazione è stato Pier Cesare Rivoltella, ordinario di Tecnologia dell’Apprendimento all’Università Cattolica di Milano, che intervenendo oggi al Convegno “Giovani e Internet” si è soffermato su uno dei videogiochi più diffusi tra i ragazzi, “Assassin’s Creed”, per analizzarne le “grammatiche interne ed esterne” e confrontarle con le modalità di apprendimento più diffuse nelle nostre aule scolastiche.                           
Attraverso i videogiochi, ha spiegato il relatore, “si apprende provando e riprovando; l’ambiente è normalmente attraente; non si sanziona mai l’errore in maniera definitiva; si distribuiscono gratificazioni; le regole vengono apprese implicitamente”. C’è poi il “gruppo di affinità”, che “crea legami molto forti tra i giocatori”. In altre parole, tramite i videogiochi “si apprende per curiosità, sulla base di un coinvolgimento personale, con il supporto di una forte motivazione”: tutti elementi, questi, ha commentato Rivoltella, “importanti per un apprendimento scolastico efficace”. Nelle aule, spesso, si apprende invece “in un ambiente noioso, basato sulle sanzioni, dove si centellinano le gratificazioni. Le regole vengono apprese in modo astratto. Si apprende per dovere e non per curiosità, sulla base delle pressioni familiari e sociali e non del coinvolgimento personale, senza forti motivazioni”.     (da http://www.agensir.it)

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