Scuola come il Polo nord: studentesse scioperano
Data: Mercoledì, 30 novembre 2011 ore 12:32:11 CET
Argomento: Rassegna stampa


Sciarpe, guanti, coperte e borse dell'acqua calda in classe. Sono le contromisure che una trentina di studentesse della 4° A del Liceo Bocchi di Adria (Rovigo), che hanno deciso di scioperare per il freddo che si soffre all'interno della scuola. Le ragazze hanno protestato per alcune ore con un significativo cartello("Situazione agghiacciante"), nel cortile interno delle Magistrali. Lo scrive oggi il Gazzettino.       
«Ci sentiamo prese in giro - commentano le ragazze all'unisono -. Noi che apparteniamo al vecchio ordinamento, pre-riforma Gelmini, siamo costrette a fare lezione per sei ore di fila in un classe esposta su tre lati, con termosifoni sotto finestre con infissi che fanno passare ventate di spifferi gelidi. Lunedì alle 8 avevamo 13 gradi e ci hanno fatto cambiare aula. Solo in seguito la temperatura è salita a 16.3 ma alle 11, per un discorso di risparmio energetico, i termosifoni sono stati spenti e la nostra aula è ripiombata nel gelo».

Si sentono prese in giro le ragazze. «Qui ci sono molte cose che non vanno. Anche la carta igienica e il sapone sono un lusso. Siamo qui a protestare da ore, ma non si è fatto vivo nessuno. E poi si parla di scuola di qualità». I ragazzi, tramite i genitori, avrebbero indirizzato alcune settimane fa una lettera al dirigente scolastico Antonio Lodo. «Ci hanno riferito che quella lettera non è mai arrivata. Strano. Tempo fa c'è stata un’ispezione del preside accompagnato da 5 ispettori. Casualmente quel giorno c'erano 19 gradi, ma se noi abbiamo quella temperatura in aula le altre classi, soprattutto quelle al piano terra, sono costrette a tenere le finestre aperte».

Secondo loro una controsoffittatura o un ulteriore termosifone, in una parete libera, potrebbero risolvere o mitigare il problema. «Avevamo appeso un cartello con su scritto "Benvenuti al Polo Nord" e ce lo hanno fatto togliere quel giorno». Ora cosa farete? «Stamane ci è stato riferito che la temperatura è salita a 19 gradi, ma come si può vedere le finestre a piano terra sono aperte. Vuol dire che hanno alzato il termostato. Per non far congelare noi, arrostiscono gli altri. Non vogliamo entrare: una volta dentro, non possiamo più uscire. Il fatto che siamo qua dimostra la nostra buona volontà. Siamo unite nelle protesta, che continueremo finché qualcuno non si degnerà di valutare la nostra situazione».     (da http://www.leggo.it)

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