Concorrere nel paese degli azzeccagarbugli
Data: Lunedì, 28 novembre 2011 ore 14:57:01 CET Argomento: Rassegna stampa
Con una sentenza
lapidaria il TAR del Lazio ha respinto 36 ricorsi
cumulativi contro la prova preselettiva, che contenevano di tutto e di
più, patrocinati da lobby che nel MIUR hanno trovato una sorta di
pozzo di San Patrizio. Sono circolati milioni di euro attorno a
questi ricorsi, e non è uno scherzo.
Questa l’ordinanza del TAR del Lazio:
Considerato che il bando del concorso
in questione consente l’ammissione alle prove scritte previo
superamento della prova selettiva per test a risposta multipla;
considerato che parte ricorrente non
ha superato detta prova propedeutica; che, pertanto, non sussistono le
condizioni per ottenere l’accoglimento della istanza cautelare.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale
per il Lazio (Sezione Terza Bis) respinge la domanda di sospensione
cautelare.
Tutto finito allora?
Ma stiamo scherzando? In che Paese pensate di vivere? Siamo in Italia o
no? Tanto per tenere ancora sulla graticola gli idonei, ci sono almeno
altri tre passaggi diluiti nel mese di dicembre prima e dopo gli
scritti del 14 e 15 p.v., nell’ordine:
1. il ricorso al Consiglio di Stato a cui la lobby che ha fallito al
TAR tenta di trascinare tutti i propri ricorrenti;
2. due ricorsi rinviati alla seduta collegiale del TAR del Lazio del 6
dicembre;
3. l’ammissione agli scritti con riserva di una cinquantina di non
idonei ricorrenti al TAR della Puglia ( che ha assunto una posizione
diversa dal TAR del Lazio), la cui riserva sarà sciolta nella seduta
collegiale del 21 dicembre.
E c’è dell’altro, le prove scritte
……
Una qualsiasi persona di buon senso penserebbe a questo punto
che il MIUR si sia già esercitato ad abundantiam a movimentare il
concorso e a pasturare le lobby dei ricorsi, e che quindi si stia
adoperando perché il resto di questa storia all’italiana abbia un
lieto fine.
Neanche per sogno. Con un colpo d’ala
bossiano, stanno esercitandosi a realizzare il federalismo italico nei
concorsi.
In questo concorso nazionale, che ha avuto prova preselettiva nazionale, si andrà a scritti regionali differenziati
ma negli stessi identici giorni a livello nazionale e su tipologia
nazionale delle prove, la cui chiarezza è, sempre in onore a Bossi,
nebbia padana. Anche il tempo concesso è stato definito
nazionalmente, 8 ore, che presuppongono composizioni letterarie
della portata dell’Ulisse di Joyce, lasciando alla creatività del
candidato la decisione sul numero dei capitoli e delle pagine.
Ma, nell’indeterminatezza, non è nemmeno negata la possibilità di una
breve intensa composizione poetica, per esempio “Descriva il candidato
come intenda contribuire a costruire l’identità della sua scuola”.
Svolgimento: “Mi pongo di fronte alla mia scuola, innalzo le mani al
cielo e m’ illumino d’immenso”. E provino a bocciarlo.
Questa è in breve la situazione ad oggi:
- 1^ prova: Elaborato. Tempo
otto ore. Che lunghezza? Otto pagine, sette, sei? Boh…Finora non è
servito a nulla tentar di dire che in qualsiasi Paese civile nelle
prove concorsuali si fanno saggi brevi articolati con domande,
lunghezza massima tre facciate. (e chi li corregge se no?)
- 2^ prova: Soluzione di un caso. Sempre
otto ore. Ancora c’è chi dice: Ma che è? Un progetto? No, non è un
progetto. Ma il MIUR si guarda bene dallo spiegare che la seconda prova
consiste nella soluzione di un caso che deve essere presentato e
contestualizzato con un mini dossier, e sul quale vanno articolate
domande, le cui risposte devono dimostrare se il candidato sa
affrontare e risolvere la situazione ed il problema in modo pertinente
ed adeguato.
Ora non ci vorrebbe molto a capire da parte del MIUR che non è il caso
per le prove scritte di scimmiottare l’autonomia regionale dal momento
che non è data in partenza.
Lasciare ad ogni commissione regionale la decisione sulla forma e il
contenuto delle prove, compresi i criteri di valutazione, sarà
fonte di sperequazioni enormi. E
non sta scritto nel bando che il contenuto delle prove debba essere
deciso a livello regionale
E così ancora una volta le lobby
dei ricorsi avranno dal MIUR pastura sufficiente per i prossimi
tre o quattro anni (Sicilia docet).
Ma non basta.
Si è persino riusciti a
creare il caos sui testi di legge consentiti in sede di esame.
Il MIUR questa volta è riuscito a prendere due piccioni con
una fava: foraggiare le case editrici e pasturare le lobby dei ricorsi,
che non perderanno nemmeno questa ghiotta occasione.
Bisogna dire che sono geniali ……
Sfogliando la margherita: DPR sì, DPR no, CCNL sì, CCNL no, OM sì, OM
no……
Il 17 Novembre il MIUR scriveva:
“i candidati, durante le prove scritte, potranno consultare
esclusivamente testi di legge non commentati e il dizionario della
lingua italiana.”
La cosa non pareva destare particolari problemi, quando l’USR
Piemonte, con zelo nordista, poco dopo precisava:
Non sarà consentito in aula l’uso di codici e di raccolte normative di
vario genere, contenenti circolari, ordinanze esplicative ed
applicative delle varie disposizioni normative, istruzioni varie di
applicazione e/o corredate da giurisprudenza e commenti.
Detto fatto, l’USR Lombardia,
per non risultare seconda nella grande Padania, rincarava:
Non sarà, pertanto, consentito in aula
l’uso di codici e di raccolte normative di vario genere, contenenti
circolari, CCNL, ordinanze esplicative ed applicative delle varie
disposizioni normative, linee guida, istruzioni varie di applicazione.
Quindi aggiungeva i Contratti di lavoro (CCNL) e le linee guida, che
sono contenute in Regolamenti , quindi senza dirlo, anche i DPR.
A quel punto le case editrici che già avevano venduto migliaia di testi
di legislazione scolastica si adoperavano per stampare nel giro di
pochissimo tempo nuovi testi, mentre tra i partecipanti al
concorso iniziava un furibondo scambio di mail, e la frenetica
prenotazione dei nuovi manuali in uscita depurati da circolari,
ordinanze e contratti di lavoro
Il dilemma rimaneva alto: i Decreti del Presidente della Repubblica
(DPR), ossia i Regolamenti ci sono o non ci sono?
Usciva intanto l’USR del Veneto
sarà consentita esclusivamente la
consultazione di codici e raccolte normative (leggi, decreti legge,
decreti legislativi, regolamenti, direttive comunitarie e regolamenti
comunitari, trattati internazionali, C.C.N.L.) non commentati.
Sospiro di sollievo, ci sono i regolamenti (DPR ) e ci sono i
Contratti. Ma gli altri nordisti cominciavano a imbufalirsi non poco,
quando anche l’USR della Sardegna
Sarà consentito l’uso di codici e di raccolte normative (compresi i
contratti collettivi nazionali di comparto e i contratti integrativi
nazionali) purchè non contenenti circolari, ordinanze esplicative ed
applicative delle varie disposizioni normative, note, commenti
dottrinali e giurisprudenziali, annotazioni anche a mano, raffronti o
richiami dottrinali e giurisprudenzia.
Quindi ammessi i Contratti e non citati fra gli esclusi i
Regolamenti
Nel resto d’Italia, ci attestava sul vago, lasciando di fatto alle
singole commissioni di vigilanza l’interpretazione.
L’ADi si è fatta immediatamente portavoce presso la Direzione
competente del MIUR, prima con telefonata poi con lettera scritta, per
sollecitare un chiarimento definitivo ed avere uniformità di
trattamento in tutte le Regioni, visto che la norma l’aveva emessa il
MIUR.
Ma il Direttore Chiappetta,
asserragliato nel suo Ufficio, non scuce una parola di più di ciò che
ha scritto, che a suo avviso lo mette in una botte di ferro.
L’Ufficio
concorsi ( tel.06-58492945) si stringe nelle spalle, si lamenta perché
devono rispondere a centinaia di telefonate, ma il Direttore non vede,
non sente, non parla ……
ADESSO BASTA
Il MIUR esca allo scoperto, e a questo punto dica che i DPR e i
CCNL sono consultabili e la si faccia finita una volta per tutte.
SULLE PROVE SCRITTE
INTERVENGA IL MINISTRO!
Se non si ha il coraggio di fare prove uniche sul territorio nazionale,
si dica quantomeno come si impostano le prove e quali sono i criteri di
valutazione. Il MIUR si faccia cabina di regia per tutte le regioni.
Attraverso questo concorso si sceglie la dirigenza di migliaia di
scuole per i prossimi 20 anni. Si abbia consapevolezza della posta in
gioco!
(da Adi)
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