A scuola di letteratura francese con…Baudelaire e Stendhal
Data: Lunedì, 28 novembre 2011 ore 08:00:00 CET
Argomento: Redazione


Forse la scuola, con la sua coltre di polvere e di registri pieni di assenze e insufficienze, di professori sempre pronti a giudicare studenti e ministri, non riesce, appieno, a far comprendere l’inebriante bellezza della letteratura e della poesia. Per questo l’Istituto d’Istruzione Superiore “V. Dandolo” di Bargnano (BS), anche quest’anno, ha deciso di realizzare delle lezioni “speciali” di letteratura rivolte agli alunni delle quinte classi dell’Agrario e dell’Alberghiero. Gli incontri, organizzati dai docenti Antonio Ferrieri e Ilaria Milan, si terranno venerdì 2 e 16 dicembre alle ore 9.00, in una sala teatro trasformata, per l’occasione, in salotto letterario, con caffè e dolci mattutini, preparati dai ragazzi dell’Alberghiero. I relatori presenteranno la vita e le opere di due tra i più importanti letterati francesi dell’Ottocento: Charles Baudelaire e Stendhal. Il valore profondo degli incontri, oltre a favorire una conoscenza diretta e immediata dei due autori, mira a far capire ai ragazzi l’importanza della partecipazione ad eventi culturali ed a far diventare la scuola un luogo di incontro e di socializzazione, oltreché di formazione. “Il nostro vuole essere un percorso educativo diverso. – Dichiara il prof. Ferrieri – Far conoscere Baudelaire e Stendhal attraverso la storia delle loro vite quotidiane, delle loro passioni, debolezze, speranze, sconfitte. Decifrare le loro vite per arrivare alle nostre vite, ai sogni ed alle speranze dei nostri ragazzi. Un viaggio affascinante ed emozionante, per conoscere i luoghi della loro infanzia, i vicoli bui dei loro vizi e delle virtù. – E conclude Ferrieri – Per conoscere un personaggio del passato non basta leggere un libro, occorre conoscere la loro vita ed esplorare il loro cuore”. Si inizia, quindi, con due giganti della letteratura francese e mondiale: Charles Baudelaire e Maire-Henri Beyle Stendhal.
Charles Baudelaire, (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867), poeta, critico letterario e traduttore francese, innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo, è considerato uno dei più celebri autori della letteratura francese e mondiale. Baudelaire con le sue parole ha saputo misurare l’infinito che c’è dentro di noi, la voglia di vivere e di conquistare il mondo, il desiderio di osare e di sondare l’infinito. Questo giovane, romantico e bohemien, dandy, rivoluzionario ed esteta, amante dei piaceri notturni e delle novità in fatto di costumi e di arte, ha incarnato quella visione di gioventù romantica, un po' cupa e rivoluzionaria, dedita all’eccesso e alla trasgressione. Da sempre l’autore dei "Fleurs du mal" è stato assunto a vessillo antiborghese, a mito romantico che vede nel giovane che si allontana dalla famiglia e che si dedica a droghe, all’alcol e all’arte non un problema della "societas" ma un portatore del nuovo e dell’avventura. Baudelaire, con i suoi scritti e la sua vita, rappresenta tuttora l’artista e il poeta maledetto, una figura iconografica che segna ancora profondamente la visione dell’intellettuale e del poeta ai giorni nostri a cui si sono ispirati generazioni di giovani e di studenti di tutto il mondo.
Marie-Henri Beyle, universalmente noto con lo pseudonimo di Stendhal (Grenoble, 23 gennaio 1783 – Parigi, 23 marzo 1842), è stato uno scrittore ed un reporter di viaggio, amante dell’arte e appassionato dell’Italia, “terra dell’altrove e della felicità, ultima e romantica utopia poetica”, dove visse a lungo. I suoi romanzi più famosi sono, “Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma”, e l'incompiuto, “Lucien Leuwen”, scritti in una prosa essenziale che ricerca la verità psicologica dei personaggi. Ed i protagonisti delle sue storie sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé attraverso il desiderio della gloria e l’espansione di sentimenti appassionati. “Stendhal vuole rappresentare – come dichiara la prof.ssa Milan – il periodo napoleonico, il suo mondo amato e perduto per sempre, con una descrizione accurata e rigorosa della realtà, dei fatti e dei personaggi”. Energia, passione, orrore dell’ipocrisia, desiderio della natura, inseguimento della felicità, egotismo: tutte queste parole disegnano il profilo di Stendhal e se aggiungiamo il gusto per lo scherzo leggero e chic, l’attrazione per i pseudonimi e per i mascheramenti, la certezza, infine, di essere capito soltanto nel XX secolo, si ottiene un ritratto completo di Stendhal.
Tutti a scuola, dunque, per ascoltare e…gustare le parole e le opere di Baudelaire e Stendhal.

Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato_at_istruzione.it





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