Concorso Dirigenti: dai Tar favorevoli ai senza titoli ai Tar contro i ricorrenti; dall'Ente non citato nel bando ai posti fantasma.
Data: Lunedì, 28 novembre 2011 ore 06:13:42 CET
Argomento: Opinioni


Ve lo ricordate il film del grande Totò “Totò e i fuorilegge”? Ad un certo punto, quando l’altrettanto grande Titina De Filippo si trova nella foresta a dover consegnare il “riscatto”, si trova ad ascoltare una serie di versi di animali, tutti molto simili tra loro, dunque esclama: “Ma che razza d’animali so’ questi?”
Bene, è esattamente ciò che ho pensato quando ho avuto l’ardire di consultare le sentenze emesse dai Giudici del TAR del Lazio, riferitamente ai ricorsi presentati da una serie di Avvocati ed aventi come oggetto l’iniquità della prova preselettiva svoltasi il 12 ottobre 2011 per il concorso a Dirigente scolastico.
42.000 erano stati i docenti che avevano inoltrato domanda di partecipazione alla prova preselettiva; in realtà se ne erano presentati 32.000, tutti ordinatamente suddivisi nelle scuole dei capoluoghi di regione. Gli esiti, resi noti dopo un paio di settimane, restituivano un totale di circa 9.000 idonei. Tutti gli altri … scartati, non preparati, incapaci. In una parola: “inidonei”. Dunque non aventi diritto a partecipare al vero e proprio concorso, quello che prevede lo svolgimento di due prove scritte ed una prova orale.
Ma inidonei rispetto a cosa? Rispetto a quello che il bando prevedeva: essere in grado di rispondere a 100 domande a risposta multipla in 100 minuti. Sarebbe stato tutto perfetto se le domande fossero state, a loro volta, idonee allo scopo, docimologicamente corrette, testate per contenere solo UNA risposta giusta e TRE distrattori pertinenti, formulate in un italiano accettabile, prive di errori sintattici ed ortografici. Purtroppo, però, le domande erano estremamente discutibili. Tanto discutibili da convincere il MIUR a cancellarne 1.000 pochi giorni prima della prova preselettiva, uguale in tutta Italia. Stesse domande, stesse risposte, stessi orari e, stesse disparità operative eclatanti ovunque in Italia.
Torniamo agli “inidonei”. Sono 23.000 docenti, abilitati a svolgere la professione di docenti a seguito di superamento di concorsi banditi ed espletati dallo stesso MIUR che oggi li classifica “inidonei”; come se i quesiti approntati dallo stesso MIUR fossero stati “idonei”, come se il bando per il reclutamento di 2.386 DS fosse stato “idoneo”, come se gli esperti reclutati dal MIUR per l’approntamento di 6.000 quesiti fossero stati “idonei”, come se le batterie di quesiti proposte fossero state “idonee”. In ogni caso, dei 23.000 scartati, circa 5.000 decidono di ricorrere al TAR del Lazio per chiedere di essere ammessi con riserva alle successive prove scritte.
In considerazione del fatto che il TAR del Lazio aveva deliberato, per alcuni ricorrenti non in possesso dei requisiti previsti dal bando, l’ammissione con riserva alla prova preselettiva, ci si aspettava un’analoga decisione per i ricorrenti che, pur essendo in possesso dei requisiti, non superavano la preselettiva perché penalizzati dalla presenza di 30 quesiti errati nella formulazione o che prevedevano la possibilità di fornire anche più di una risposta esatta.
Ma il TAR del Lazio, così decide: “ (…) considerato che parte ricorrente non ha superato la prova propedeutica;  (…) il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (…) respinge la domanda di sospensione cautelare.”
I ricorrenti sono 5.000, suddivisi in un centinaio di ricorsi curati da avvocati “idonei” a svolgere la loro professione. Ebbene, le motivazioni dei giudici del TAR Lazio sono state molto simili per TUTTI i ricorsi respinti. Molto simili, molto discutibili, molto “fastidiose”… come i versi degli animali ascoltati nel film di Totò già richiamato in apertura di questo “report della qualità” di un concorso per il reclutamento di Dirigenti scolastici che definire INFIMA è persino troppo.
Solo un Tribunale Amministrativo Regionale si è distinto, quello della Puglia, concedendo ad una settantina di ricorrenti di beneficiare della possibilità di partecipare alle prove scritte. Gli altri 5.000 ricorrenti, secondo il TAR Lazio, invece, non dovranno procedere nella partecipazione al concorso.
A questo punto, ferma restando l’autonomia decisionale di ciascuno, cercando – al contempo – di non dimenticare la capacità di discernimento di ognuno, ci si chiede e si chiede:
-       È possibile che, nella stessa nazione, si abbiano due esiti contrapposti a cura di due differenti Tribunali Amministrativi Regionali?
-       È regolare che un centinaio di “inidonei a priori” perché sprovvisti dei requisiti previsti dal bando abbiano ottenuto la sospensiva con riserva ed abbiano, dunque, partecipato alla prova preselettiva?
-       È normale che i 5.000 ricorrenti abbiano ottenuto, quale motivazione per il respingimento del ricorso, un laconico: “voi no, perché non avete superato la preselettiva”. Ma avremmo forse adito il TAR Lazio se l’avessimo superata? Questa motivazione, risibile ed inopportuna, efficacemente ricorda una canzone di qualche decennio fa: “… vengo anch’io! No. Tu no. E perché? Perché no!”;
-       È legittimo che 100 “inidonei a priori” partecipino alle prove scritte su decisione del TAR Lazio, che 70 ricorrenti al TAR Puglia partecipino alle prove scritte e che 5.000 ricorrenti non possano farlo su decisione del TAR Lazio?
-       È naturale che un bando di concorso non contenga il tempo di svolgimento delle prove scritte?
-       È possibile che lo svolgimento della preselezione sia affidata ad un ente non inserito, né mai richiamato nel bando?
-       È regolare per il MIUR, fingere di dimenticare l’esistenza dell’INVALSI?
-       È normale che la prova preselettiva sia stata una corsa ad ostacoli (100 domande in 100 minuti) e che per ogni prova scritta si concedano 8 ore di tempo?
-       È legittimo che le tracce delle prove scritte siano differenti in ogni regione?
Insomma, le perplessità sono numerose perché il bando di reclutamento, fumoso e carente, ha lasciato ampio spazio ad innumerevoli dubbi. Irrisolti, nella maggior parte dei casi.
Nella restante parte dei casi, inutili. Soprattutto in considerazione del fatto che il 13 luglio, data del decreto dirigenziale per il reclutamento di 2.386 dirigenti scolastici, era già stato pubblicato da una settimana in G.U. il D.L. n. 98, inerente le disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria. Pertanto, si sapeva già che, a seguito della razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica, a seguito del dimensionamento delle istituzioni scolastiche e per effetto dell’accorpamento di molte scuole ci sarebbe stata una notevolissima contrazione nell’organico dei DS. Dubbi inutili, dunque, perché si sapeva già dall’inizio che questo concorso sarebbe stato a “posti 0”.
Ma partecipare alle procedure concorsuali è una opportunità di crescita professionale e di formazione personale continua. 
Certo, molti appartengo alla categoria degli “animali pensanti”. Questa è la ragione per la quale costoro avranno risposto ai quesiti secondo scienza e coscienza. Si saranno rifiutati di rispondere usando le risposte ERRATE del MIUR. E, a quanto pare, non sono stati pochi casi isolati. A differenza dei 9.000 “idonei”, questi “animali pensanti” non hanno subito la mutazione genetica in “animali pesanti” (cfr. elefante che, risaputamente, ha una grande capacità di memorizzazione). 23.000 “inidonei”, dunque, ma – contestualmente – 23.000 “animali pensanti”.  9.000 “idonei”, dunque, e – contestualmente – 9.000 “animali pesanti”.
Attendo di capire a cosa si approderà.
Totò direbbe: “Voglio vedere dove vuole arrivare: tanto io non sono Pasquale!”

Claudio Forleo
claudioforleo@virgilio.it






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