La « preside coraggio» vince la prima battaglia. «Il ministro Profumo ha promesso che verrà da noi, ora mi sento meno sola»
Data: Sabato, 26 novembre 2011 ore 09:13:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


«Quando mi hanno detto che al telefono c'era il ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo mi sono sentita svenire. Non ci potevo credere. Dopo mesi passati a denunciare inutilmente lo scandalo della Viviani finalmente qualcuno si stava interessando alla mia scuola, ai miei ragazzi, al Parco Verde, a questo posto dimenticato da Dio e dagli uomini». Parla Eugenia Carfora, la preside coraggio «raccontata» il 21 novembre da un'inchiesta di Corriere.it (*), quella che fa anche da segretaria e da bidella perché né i docenti né il personale non docente vuole andare a lavorare nella sua scuola. Lì c'è troppa delinquenza, la camorra fa paura. Si, proprio lei, quella che la mattina prima di andare in classe bussa alle porte del rione per trascinare i ragazzi a scuola. E al Parco tutto questo non piace. Qui l'evasione è al 49 %. Uno su due non frequenta le lezioni. I ragazzini sono manovalanza per la criminalità organizzata. Prima che arrivasse lei, nelle classi si nascondevano le pistole e lo stabile crollava a pezzi.  
 «NON SONO PIU' SOLA» - Ha la voce tremula, è emozionata. Non si sente più sola ad affrontare il quartiere, la malavita, la burocrazia. Il 30 novembre il neo ministro l'ha convocata a Roma. «Mi ha confessato che appena ha visto la vostra inchiesta è rimasto sconcertato, ha voluto subito spiegazioni perché in Italia non possono esistere indecenze come questa». A inizio dicembre, invece, il ministro le ha promesso che andrà a Caivano per toccare con mano quanto denunciato dal Corriere.it (*). Ha annunciato un tavolo di concertazione con il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il prefetto di Napoli Andrea De Martino. Già lunedì prossimo ci sarà un primo incontro con il governatore campano e le istituzioni scolastiche regionali. «Finalmente qualcuno che mi tende la mano» ripete come un mantra la dirigente scolastica.
«LACRIME AGLI OCCHI» - E' bastata una telefonata, una promessa, la certezza di una presenza, quella delle Istituzioni, per farle dimenticare per un attimo i detrattori, le minacce, gli insulti e le ipotesi di smembramento della scuola che attualmente sono allo studio del comune di Caivano. Uno modo come un altro per mandarla via. «A un certo punto della telefonata il ministro ha detto "Pronto...ma mi sente?" - rivela la Carfora -. Io ero con le lacrime agli occhi, non riuscivo a dire niente e ancora ora non mi sembra vero."Non si preoccupi" - mi ha detto -. "Vedremo insieme come risolvere questo problema, lei non è sola". E io stavolta ci voglio credere».
   (da http://www.corriere.it/)

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