Esaurite e poi concorrete, no al precariato permanente!
Data: Giovedì, 24 novembre 2011 ore 15:34:12 CET
Argomento: Redazione


Quello che lascia più perplessi  in certe proposte di associazioni di precari o da parte di coordinamenti è  che i concorsi, per il reclutamento dei docenti, di per sé,  sarebbero clientelari ; in verità noi sappiamo, per esperienza diretta, che per 40 anni sono state  proprio le graduatorie, prima il doppio canale, poi le permanenti ora ad esaurimento a creare, a ogni aggiornamento, una selva di clientele; pensate solo alle incursioni della politica sulle tabelle di valutazione ( servizio di montagna, servizio nelle piccole isole, servizio non specifico servizio nella scuola non statale) pensate al mercato dei  punti da spendere nelle graduatorie, al gran bazar delle scuole non statali, private, legalmente riconosciute e poi paritarie, o a quello delle Università o dei consorzi universitari. Bisogna finalmente superare la mentalità delle liste di attesa permanenti che in questi anni hanno fatto la fortuna di partiti, di uomini politici, di sindacati, di sindacalisti e perfino del nuovo sindacato dei ricorsi che ha fatto la sua fortuna proprio a partire dalle graduatorie ad esaurimento provinciali e dalle code di graduatoria, graduatorie queste, che allora ubbidenti a un diktat leghista, si  sarebbero volute congelate in eterno, il sindacato di Pacifico, come ho subito sostenuto, ha avuto il merito di portare questa impostazione illegittima in quanto contraria alla Costituzione, voluta da una parte politica e condivisa da certi sindacati, in tribunale.
Ricordo ancora, in questa occasione, certi rappresentanti del precariato nascondere la testa  sotto la  sabbia per non dividere i precari del nord e del sud, tutti  uniti appassionatamente  e giustamente contro i tagli di Berlusconi ma a bollare la questione, come roba di soli  avvocati!
·         Inoltre in queste proposte filo graduatorie ciò che non regge proprio, a mio parere, è la regressione alle graduatorie permanenti dalle attuali a carattere ad esaurimento, che è stata una conquista del precariato negli scorsi anni, uno sconto che si vorrebbe fare allo Stato che per legge ha sancito finalmente il carattere ad esaurimento delle graduatorie del precariato scolastico, riconoscendo un debito per chi da anni è in graduatoria e ha cumulato con sacrificio esperienze ( insegnamento) e titoli.
·         Noi diciamo, si esauriscano le graduatorie con il 100% dei posi disponibili e vacanti ( concetto dell'esauribilità delle graduatorie e  dell’estinzione delle stesse) con una graduatoria chiusa che metta fine al mercato dei punteggi per università e privati, una graduatoria di rango nazionale che superi le gabbie della disoccupazione provinciale voluta dai sindacalisti del territorio alla Pittoni ( lega Nord) e dai suoi amici sindacalisti e precari del sud ora al nord, una graduatoria che coniughi finalmente  massima mobilità e riconoscimento del merito, con la posizione in graduatoria.
·         Che si metta fine una buona volta al vecchio doppio canale di reclutamento, si rendano inattive le graduatorie di merito del secolo scorso ( 1990-1999) e nel contempo si provveda nei prossimi 5 anni  all'esaurimento delle GEN ( graduatorie nazionali ad esaurimento chiuse con libere opzioni territoriali da esercitare annualmente) per classi e tipologia di posto , quindi si cambi finalmente sistema, si ripristini il concorso ordinario nazionale per esami e titoli ( servizio e titoli di studio) con cadenza certa ( ogni tre anni) con prove psicoattitudinali  con posti programmati, le graduatorie resteranno ma solo come fatto residuale per la stabilizzazione, nella misura in cui il MIUR avrà fatto male i conti e gli idonei saranno più dei posti messi a concorso nel triennio di riferimento, solo  in tal  caso si istituisce una graduatoria nazionale permanente.
·         Capisco la necessità tutta politica di certi gruppi di precari i cui leader hanno precise appartenenze o politiche o sindacali di coagulare gli interessi degli attuali non abilitati, ma i non abilitati faranno un percorso di esperienza ( insegnamento dalla graduatoria d’istituto) che noi vorremmo di ambito territoriale sub provinciale e di conoscenza ( abilitazione) e parteciperanno ai concorsi a cattedre nazionale come era nel passato nel nostro paese e come ad esempio accade tuttora in Francia.


Libero Tassella
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