Piccoli stalker crescono: bullismo milanese online tra i 15enni
Data: Mercoledì, 23 novembre 2011 ore 07:39:27 CET
Argomento: Rassegna stampa


È come se vivessero in Matrix: hanno un’identità pubblica, sono figli diligenti, vanno a scuola. Poi si collegano al web, ed entrano in altri panni: quelli dei cyberbulli. Un’identità virtuale dietro la quale sfogano le pulsioni e i comportamenti più negativi, all’insaputa di genitori e prof. Sono gli adolescenti milanesi: un’intera generazione digitale cresciuta con un cellulare in mano e attaccata ai social network, talmente sfuggente al mondo degli adulti che è stata oggetto di una ricerca condotta da Occhi aperti, l’associazione presieduta da Milly Moratti che con questionari anonimi ha analizzato la relazione con la rete di 2785 studenti di cinque scuole medie e superiori di Milano, età media 15,4 anni. E il quadro che ne emerge è deprimente. Il 99,1% usa internet a casa, e il 66% dichiara che mai una volta i genitori danno un’occhiata ai loro profili sui social network.                         
   Hanno una marea di amici virtuali - ragazzini di 12 anni che arrivano ad avere 500 contatti, quasi tutte persone che non conoscono nella realtà - e sul web si scatenano: prendono di mira e mobbizzano i compagni più deboli, diffamano, insultano, inviano messaggi volgari, crudeli, minacciosi. Creano falsi profili, in cui simulano di essere altre persone e danno il via a meccanismi di bullismo o di stalking. Il 35% ha visto o sa di materiale pubblicato online che denigra o umilia un docente, il 27% sa di studenti che hanno pubblicato materiale che minaccia violenza. Uno su tre dichiara di sapere di studenti che partecipano a gruppi online razzisti, omofobi, nazisti. E tutto senza prendere coscienza della gravità delle loro azioni. «Dalla ricerca emerge un uso improprio della rete - dice la Moratti - un processo di deresponsabilizzazione e lo scollegamento della vita reale». Commettono reati e non lo sanno. Per questo il cyberbullismo è un fenomeno che sfugge alla magistratura: rasentano lo zero le denunce alle procure dei tribunali dei minori.
                 (di Giammarco Oberto da http://www.leggo.it/ricerca.php)

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