Lettera aperta del CIP al Ministro Profumo
Data: Mercoledì, 23 novembre 2011 ore 06:37:35 CET Argomento: Comunicati
Gentile Ministro,
il governo precedente non ha affrontato i problemi cronici del sistema
scolastico italiano, ma li ha aggravati infliggendo tagli e sottraendo
posti. Per questo occorre ora un Ministro che abbia il coraggio di
attuare un netto cambiamento. Alla scuola serve un ministro che conosca
la scuola e ne apprezzi il ruolo sociale, che non la governi
nell'interesse di nessuna categoria estranea ad essa, che non la
confonda per un'azienda, che rilanci la scuola di tutti e per tutti,
che le restituisca il ruolo di agenzia educativa capace di garantire
varie opportunità ai suoi cittadini, che rilanci il tempo pieno, che
ripristini le regole democratiche in seno agli organi
collegiali, che valorizzi la funzione docente incentivando
l'aggiornamento, che salvaguardi la continuità didattica,
che elimini la precarietà con l'immissione in ruolo
su tutti i posti disponibili e che incentivi la piena occupazione,
che tuteli le priorità acquisite negli anni, che tronchi il mercimonio
di titoli a pagamento imposto ai precari per non perdere posizioni in
graduatoria, che assicuri la formazione di nuovi docenti subordinata al
reale fabbisogno e limitata a quelle regioni e quegli insegnamenti che
abbiano esaurito le graduatorie esistenti, che si adoperi perché
l'università smetta di perseguire il profitto e ritorni a fare ricerca
e didattica, che vigili costantemente sulla compatibilità degli
istituti privati con i parametri del sistema scolastico nazionale e sul
possesso dei titoli.
In sintesi chiediamo un'attenzione straordinaria, risorse umane e
finanziarie, stabilità del personale e superamento del precariato.
Nello specifico chiediamo chiarimenti riguardo il piano triennale per
l'assunzione in ruolo dei precari, solo vagheggiato nel Decreto
Sviluppo di quest'estate ma sprovvisto della definizione dei
contingenti reali, come fumoso risulta l'accenno al rilancio della
scuola statale e meno che mai la promessa di valorizzazione della
funzione e della dignità dei docenti nelle intenzioni consegnate alla
UE dal passato governo.
Noi operatori della scuola meritiamo di più. Il merito al quale oggi si
inneggia tanto, noi docenti precari lo abbiamo già meritato sul campo,
da decenni all'interno delle aule.
Per tutto questo ci appelliamo a Lei, confidiamo nella sua capacità di
anteporre gli interessi dell'istruzione pubblica di qualità a quelli
esclusivi del bilancio, che la scuola smetta di essere considerata solo
oneroso capitolo di spesa e diventi un settore nel quale investire. Noi
non crediamo si possa affrontare la competitività disinvestendo in
ricerca, formazione ed istruzione, riducendo le risorse umane e il
tempo
scuola. Così come riteniamo intollerabile che il nostro Paese non abbia
rispetto per i maestri dei propri figli, non mantenga gli impegni
assunti e non dia credito neanche alle sue stesse capacità di
selezionare il personale docente, tant'é che rinnega o sovverte
periodicamente le norme che impone a chi partecipa ai suoi
concorsi.
Da Lei ci aspettiamo un reale cambio di passo rispetto alla politica
precedente, rispetto a chi a parole riconosce il diritto alla
stabilizzazione del rapporto di lavoro dei propri insegnanti salvo poi
licenziarli ogni anno alla fine dell'anno scolastico, bloccando il turn
over e falcidiando tempo, classi e cattedre.
Nella speranza di averle fornito un utile contributo, Le auguriamo buon
lavoro.
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