1,7mln di tasse restituiti agli studenti
Data: Lunedì, 21 novembre 2011 ore 07:41:39 CET
Argomento: Istituzioni


Cara università, quanto mi costi. Parte da Pavia la battaglia legale tra studenti e atenei sul costo degli studi accademici e promette di raggiungere tutta Italia con un effetto domino che, di certo, lascerà il segno.
Il Tar della Lombardia ha infatti dato ragione a ventuno studenti che avevano presentato ricorso contestando le tasse universitarie per l’anno accademico 2009-2010. La sentenza prevede adesso che l’Ateneo rimborsi i suoi 22 mila iscritti per una somma totale pari a 1 milione e 700 mila euro.
Una media di 77 euro a studente. La colpa dell’università sarebbe quella di aver imposto tasse troppo alte. «La legge – spiega Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti – prevede infatti che la somma dei contributi di ogni singolo studente non superi il 20% dei fondi ministeriali stanziati per quell’ateneo. Il problema è che, con i tagli targati Gelmini-Tremonti, quasi tutte le università per fare cassa hanno aumentato le tasse, andando a sfondare il tetto del 20% ed essendo di fatto, fuorilegge». http://www.leggo.it/articolo.php?id=149534

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L’Udu, incassata la prima vittoria, sta preparando un analogo ricorso a Pavia relativo all’anno accademico 2010-2011. Ma la reazione dell’università pavese non si è fatta attendere: «Ci appelleremo in secondo grado al Consiglio di Stato – ha replicato il professor Lorenzo Rampa, pro rettore a Pavia (nella foto) – lo sfondamento di poco più dell’1,3% del rapporto massimo tra contribuzione e fondo di finanziamento ordinario che lo Stato versa all’Università è principalmente dovuto alla riduzione da parte del governo di quest’ultimo, diminuito nel 2010 del 3,22% creando grosse difficoltà di bilancio».
Ma ormai la guerra è iniziata: gli studenti sono sicuri che la sentenza del Tar possa fare scuola. Partirà a breve una serie di ricorsi analoghi da Nord a Sud: per l’Unione degli universitari, infatti, due Atenei su tre superano il limite di tassazione previsto. E intanto l’Adi, associazione di dottorandi e dottori di ricerca, ha invitato al Congresso previsto per il prossimo fine settimana il neoeletto ministro all’istruzione, Francesco Profumo, «per proporre interventi correttivi alla legge 240 del 2010 sulla riforma universitaria».

L'INTERVISTA.
Luigi Frati, Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, come mai l’Ateneo di Pavia va fuorilegge per le tasse universitarie?
«È semplice, il ministero dell’istruzione comunica solo a fine anno l’entità dei finanziamenti stanziati. A quel punto è troppo tardi per rimodulare le tasse. Un calcolo reale sarebbe possibile solo se la comunicazione dei fondi disponibili arrivasse il 1 gennaio, non a fine anno».
Agli studenti risulta che due Atenei su tre chiedono tasse troppo esose. E’ così?
«Se il ministero taglia i finanziamenti è facile che la somma dei contributi richiesti superi il 20% dei fondi ministeriali. Nello specifico non conosco la situazione dell’Ateneo pavese. Per quel che riguarda la Sapienza, abbiamo ricevuto un taglio del 5% dei fondi nel 2010-2011 e un ulteriore taglio dell’1% nel 2011-2012. va bene non aumentare le tasse ma non possiamo neanche diminuirle».
Perché non è possibile diminuire la spesa per gli studenti?
«È chiaro: il taglio dei finanziamenti statali ha già creato enormi difficoltà. Se vengono a mancare anche parte dei contributi degli studenti, si fa prima a chiudere definitivamente bottega».
E’ in previsione un aumento delle tasse?
«No, rischierei di lasciare fuori circa diecimila studenti sui 140.000 iscritti».(L.Loi/ass)







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