Il Calcolatore gravitazionale di Pietro Cerreta al Cagliari Festivalscienza 2011
Data: Lunedì, 21 novembre 2011 ore 00:05:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Cos'è il calcolatore gravitazionale?
«Una pista obliqua lungo la quale il visitatore lascia cadere palline d'acciaio. Giunte alla fine della rampa, dopo aver corso su un trampolino orizzontale, volano per un tratto, atterrando in punti diversi, a seconda delle posizioni di partenza. I punti di arrivo risultano corrispondere alla radice quadrata delle posizioni di partenza, con notevole accuratezza».
Com'è stato costruito?
«Mi sono ispirato inizialmente al Gravity-Powered Calculator dell'Exploratorium: un exhibit di nuova generazione, concepito per coinvolgere più a lungo la mente dei visitatori nella comprensione dei fenomeni naturali. Ha come attrazione centrale il sorprendente calcolo "compiuto" dalla forza di gravità, come se l'algoritmo della radice quadrata fosse già insito nella natura. Le variabili che mette in gioco sono solo le distanze: di partenza e di arrivo. Poiché questa apparecchiatura richiama alla mente il piano inclinato di Galileo e le proiezioni orizzontali da lui discusse nei Discorsi, sono risalito agli studi del grande scienziato pisano e alle interpretazioni storiche degli esperti».
Che risultati sono stati ottenuti?
«Il Calcolatore Gravitazionale non è altro che la versione moderna dell'apparato sperimentale usato da Galileo. Potremmo benissimo chiamarlo il Calcolatore Galileiano. Mi hanno condotto a questa conclusione i lavori di Stillman Drake, che ha riportato alla luce i disegni originali di Galileo, per secoli trascurati nella Biblioteca Nazionale di Firenze. Perciò, giocando con questo aggeggio, i ragazzi possono giungere al cuore delle ricerche sulla caduta dei gravi e ammirare l'eccezionale abilità con la quale il pisano controllava i risultati dei suoi esperimenti con il calcolo matematico».
Prossime ricerche?
«Gli esperimenti che non funzionano! Spesso insegnanti e alunni non trovano negli esperimenti ciò che sarebbe previsto in teoria. Ho già cominciato a lavorarci, prendendo in considerazione dalla composizione dei colori all'equilibrio dei corpi. Vorrei raccogliere un elenco di suggerimenti da fornire per ridurre la frustrazione che prende coloro che hanno inutilmente tentato di seguire le indicazioni trovate sui libri».

Dal 1988 al 1992, ispirandosi all'Exploratorium di San Francisco, ha creato Exhibit scientifici interattivi e ha poi tradotto in italiano lo Snackbook dell'Exploratorium, con il titolo Gli esperimenti dell'Exploratorium (Zanichelli, 1996).

Andrea Mameli







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