Afghanistan, le donne e l'eredità della guerra. Un'analisi della condizione femminile
Data: Domenica, 20 novembre 2011 ore 19:14:22 CET
Argomento: Rassegna stampa


Martedì 22 novembre alle 11.00, l’organizzazione internazionale ActionAid presso l'Hotel Nazionale, Sala Cristallo, in Piazza Montecitorio 131 a Roma, organizza il convegno dal titolo "Una pace giusta? Le donne e l'eredità della guerra in Afghanistan". In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza di genere e alla vigilia della Conferenza di Bonn sul futuro dell'Afghanistan, qual è la condizione delle donne nel Paese?
L'incontro sarà moderato da Sylvie Coyaud, giornalista.
Introdurrà i lavori del convegno Sofia Maroudia di ActionAid.
Presenterà il progetto Rossana Scaricabarozzi sempre di ActionAid.
Sono previsti gli interventi di: Selay Ghaffa, dell'Humanitarian Assistance for the Women and Children of Afghanistan (HAWCA); di Rosa Villecco Calipari, parlamentare del Pd della Commissione Difesa della Camera; Margherita Boniver, della Commissione Esteri; Bianca Pomeranzi della Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri; il generale Biagio Abrate, dello Stato Maggiore della Difesa.
Selay Ghaffar, presidente dell’organismo non governativo Humanitarian Assistance for the Women and Children of Afghanistan, dice che da quando nel 2006 l’insurrezione talebana ha guadagnato terreno, la sicurezza nel Paese è instabile e i progressi della condizione delle donne si sono arrestati: “Dopo la caduta dei talebani le cose sono migliorate, ma gradualmente a partire dal 2006 la situazione è peggiorata. I nostri sforzi sono intaccati dalla mancanza di sicurezza e dalla presenza al potere di persone colpevoli di crimini. Alcune scuole frequentate da ragazze sono state chiuse, altre bruciate e molte ragazze hanno subito attacchi con l’acido”. Attraverso un co-finanziamento del Ministero Affari Esteri, ActionAid ha avviato nelle provincia di Herat un progetto dal titolo "Approccio integrato per la riduzione della violenza contro le donne in Afghanistan". Il progetto mira alla formazione di una rete di donne con preparazione giuridica e funzioni paralegali in grado di offrire supporto e consulenze alle persone vittime di vari tipi di violenza. L'intento è quello di contribuire alla riduzione della violenza facilitando l'accesso del mondo femminile alla giustizia, tramite la presa di coscienza dei loro diritti e garantendo la consulenza legale alle vittime. Il progetto, che coinvolgerà 5 Distretti, 50 villaggi e anche  le controparti locali, i notabili, i funzionari governativi rilevanti, le istituzioni locali e nazionali, vuole essere un progetto pilota da estendere anche ad altre realtà dell’Afghanistan. (Fonte www.repubblica.it)

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