Assessori Torino, Milano, Bologna e Napoli scrivono a Ministro
Data: Domenica, 20 novembre 2011 ore 07:48:33 CET
Argomento: Rassegna stampa


 In materia di Scuola avere le stesse regole che valgono per lo Stato. E' questa in sintesi la richiesta al nuovo Governo che arriva dai quattro assessori alle Politiche educative di Torino, Milano, Bologna e Napoli, Mariagrazia Pellerino, Maria Grazia Guida, Marilena Pillanti e Annamaria Palmieri, che si sono incontrati oggi a Torino per parlare dei problemi comuni che da nord a sud toccano il settore delle Politiche educative. Il riferimento e' soprattutto ai vincoli di bilancio imposti alle amministrazioni dal patto di stabilita'.
Dall'incontro e' scaturito un documento comune che gli assessori invieranno al neo ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, a cui chiederanno anche un incontro. Una delle preoccupazioni riguarda ad esempio i vincoli di bilancio rispetto al personale precario da assumere, contestualmente al blocco quasi totale del turn over. Vincoli che si ripercuotono anche sui servizi all'infanzia, come asili nido e scuole materne.             
  "Nel maxi emendamento su questo tema - spiegano - e' stata introdotta una deroga sul patto di stabilita' per le scuole. Peccato che da queste restino tagliate fuori quelle "non statali" cioe' asili nido e scuole materne gestite invece dai Comuni. Chiediamo che per noi valgano le stesse regole".
"Sono i Comuni a erogare i servizi e ad essere vicino alla cittadinanza - sottolineano - a cui siamo chiamati a dare risposte anche su materie che non sono di nostra diretta competenza". I problemi sono gli stessi al nord come al sud: a Milano, l'85%delle materne e' comunale, a Torino la percentuale e' di circa il 60%, il 50% a Napoli e l'83% a Bologna (tra comunali e paritarie). "La scuola - dice Palmieri - e' la principale forma in cui si realizza il welfare. Il risparmio non puo' essere il fine della politica, lo Stato deve sostenere gli enti locali". Problemi che si ritorvano anche per gli interventi per l'edilizia scolastica "nonostante vincoli di sicurezza giustamente sempre piu' severi ai quali attenersi - evidenziano - il patto di stabilita' limita pero' fortemente il ricorso a mutui e finanziamenti per i lavori necessari. "Lo Stato detta le regole, ma poi non ci mette in condizione di poterle rispettare" commentano. "Vogliamo dire forte - concludono - che non siamo solo una rete di Comuni che fa delle richieste, ma siamo in grado anche di fare delle proposte costruttive perche' i servizi li gestiamo noi e siamo noi che abbiamo a che fare con i cittadini tutti i giorni".    (Adnkronos)

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