La Dirpresidi scrive al nuovo ministro della Istruzione prof. Profumo  
Data: Sabato, 19 novembre 2011 ore 19:35:32 CET
Argomento: Opinioni


Ch.mo Prof., On. Ministro
a nome mio personale e della Dirpresidi, formulo i migliori e più sentiti auguri per la Sua nomina a Ministro della P.I.U. e R.  
La Dirpresidi è un’associazione professionale e sindacale di soli dirigenti scolastici. Costituita nel lontano 1994, nell’ultimo anno ha avuto un incremento unico nella storia del sindacalismo italiano. E’ passata, infatti, da 33 soci a oltre 500 con un trend di crescita che si attesta intorno al 10% della categoria. Il numero dei soci aumenta ogni giorno segno evidente del malcontento della categoria che, causa connivenze e consociativismo, non è tenuta nella meritata e giusta considerazione sociale ed economica.
Inutilmente, nell’ultimo anno, ho sollecitato al Ministro Gelmini la soluzione dei principali problemi che interessano la categoria: la perequazione interna ed esterna e la stabilizzazione dei presidi incaricati che da anni, alcuni oltre 10, di fatto sono e fanno i dirigenti scolastici.
Quando l’Amministrazione è indifferente ed incurante delle legittime richieste di una categoria alla quale è affidata la formazione degli uomini e dei cittadini, non resta che ricorrere al Giudice essendo più che legittime le richieste avanzate.
Sabato 12 corrente, nello stesso giorno in cui il Presidente Berlusconi, ha rassegnato le dimissioni nelle mani dell’On. Presidente della Repubblica, aveva luogo a Roma l’incontro degli organi direttivi della Dirpresidi con la rete degli avvocati per l’organizzazione e la presentazione di centinaia e centinaia di ricorsi ai Giudici del Lavoro di tutto il territorio nazionale; incontro del quale Le allego il comunicato pubblicato.
 
E’ stata una scelta obbligata e sofferta. Sofferta perché i dirigenti Scolastici non si sentono controparte dell’Amministrazione, essi sono l’Amministrazione; ma, quando vengono bistrattati e umiliati dalla stessa Amministrazione alla quale appartengono, non possono rimanere in silenzio e continuare a subire evidenti disparità sia interne che esterne alla categoria.
 
Le pare normale che i dirigenti scolastici, pur esercitando la stessa funzione, causa sconvolgente consociativismo, debbano essere retribuiti in quattro modi diversi e, cosa ancora più grave, che debbano percepire oltre 36.000 euro in meno degli altri dirigenti di seconda fascia della stessa amministrazione, nonostante non vi sia alcun paragone tra il lavoro degli uni e degli altri?
 
Considerato il carico di lavoro e gli incarichi affidati, dalla Legge, ai dirigenti scolastici, se un differenziale ci dovesse essere, dovrebbe essere a vantaggio e beneficio degli stessi e non il contrario.
Chi più di un uomo di SCUOLA come Lei, può comprendere la gravità della situazione ed adoperarsi per rimuovere una così palese ed evidente ingiustizia?
 
Conosciamo bene la situazione finanziaria, prima che economica, ma sappiamo anche che, con la razionalizzazione della rete scolastica in atto, ci sarà un recupero di risorse calcolate in milioni di euro che ben possono risolvere i problemi della categoria.
Mi sia consentita, infine, un’ultima considerazione che potrebbe essere letta come provocazione, ma tale non è e non vuole essere.
I Dirigenti Scolastici chiedono solo la PEREQUAZIONE, vogliono cioè essere retribuiti come gli altri dirigenti di II fascia.
 
Se non ci sono risorse per equiparare i Dirigenti Scolastici agli altri dirigenti di seconda fascia, allora che vengano equiparati questi ultimi ai primi privandoli dell’illegittimo ed ingiusto differenziale….
 
Sarà pure una goccia nel deserto, ma contribuiremmo almeno al risanamento della finanza pubblica!
A noi interessa che tutti i dirigenti di II fascia percepiscano la stessa retribuzione.
I Dirigenti Scolastici non sono figli di un Dio minore, come non lo sono i cosiddetti presidi incaricati alla cui sorte nessuno è interessato.
Per avere contezza della loro situazione Le allego copia della lettera trasmessa il 25 ottobre a tutte le istituzioni ragionando come il “pazzo” dell’aneddoto cesariano.
 
Le chiedo, in conclusione, compatibilmente con tutti gli immaginabili impegni, un incontro ufficiale con i due Vice-presidenti della Dirpresidi, i colleghi Vincenzo Ciotola e Salvatore Indelicato. Sarà l’occasione per conoscerLa di persona, approfondire le tematiche accennate e instaurare un rapporto di fattiva collaborazione che possa avere ricadute positive sulla scuola italiana.
In attesa di cortese riscontro, è gradita l’occasione per distintamente salutare e auspicare positive soluzioni.


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