Gli ultimi ''lasciti'' della Gelmini
Data: Sabato, 19 novembre 2011 ore 18:05:22 CET Argomento: Rassegna stampa
Ecco i lasciti
di Mariastella Gelmini, che quando era in pieno governo premiava con
l’eccellenza gli istituti dietro casa (in provincia di Brescia, sì) e
nelle ultime ore da ministro dell’Istruzione uscente ha prodotto una
sventagliata di finanziamenti pubblici agli amici. Amici di
centrodestra, ma non solo.
L’11 novembre scorso il direttore generale dell’Istruzione ha
licenziato sotto dettatura politica un decreto ministeriale che
sbloccava un finanziamento da 650 milioni — i mitici Pon, i programmi
operativi nazionali — per la ricerca al Sud: in Campania, in Puglia, in
Calabria e in Sicilia. Con questo budget pubblico (250 milioni è denaro
di Stato, il resto arriva dall’Unione europea) oggi si possono
finanziare 47 centri di ricerca pubblici, privati e confessionali
(molti). Nell’elenco dei premiati ci sono atenei importanti e
bisognosi, centri di ricerca avanzati e una pletora di “Congregazioni
dei Figli dell’Immacolata”, “Università degli studi Suor Orsola
Benincasa”. Infine, nell’elenco dei beneficiati ci sono tre amici della
politica: hanno ricevuto finanziamenti che sembrano elargizioni,
ottenuto consistenti assegni dopo aver servito la causa del
centrodestra in sede
locale.
Ecco, 14 milioni e 650 mila euro la Gelmini li ha consegnati alla
Fondazione Mediterranea Terina, «costola operativa della Regione
Calabria». E’ un’autodefinizione. Sui suoi 40 ettari di terreno
all’aperto
la Fondazione controlla da vicino il progetto per la salvaguardia del
miele calabro e della cipolla rossa di Tropea. Sulle mille poltroncine
in velluto rosso, invece, allarga il più grande centro convegni della
Calabria, pronto ad ospitare serrati dibattiti agroalimentari.
Dopo una battaglia infuocata, il governatore Giuseppe Scopelliti,
desideroso di estirpare gli uomini di Agazio Loiero nei subgoverni
della Regione Calabria, era riuscito a piazzare alla presidenza della
Fondazione Mediterranea Terina l’alleato Giancarlo Nicotera, avvocato
di 41 anni, segretario di Lamezia Terme dell’Udc, soprattutto fautore
di un accordo locale con il Pdl (che non è però riuscito a produrre
l’ultimo sindaco della città). L’alleanza Pdl-Udc in Regione e quindi a
Lamezia oggi produce i suoi frutti. Dal ministero è partito, sotto il
controllo di Scopelliti e la regia del presidente del Consiglio
regionale Franco Talarico, il bonifico da oltre 14 milioni per l’ente
di ricerca che di suo produce utili al minimo ma possiede il dono di
essere passato in mano al centrodestra.
Dodici milioni e quattro dalla Gelmini se li è presi, poi, il neonato
Polo di innovazione Cyber Brain di Catania. E’ sostenuto da due
istituzioni interessanti. Una è l’Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza
e Tecnologia, Iemest per gli addetti. Fondato nel 2009 a Palermo per
«condividere e divulgare la conoscenza tecnologica», oggi lo presiede
l’ex graduato della finanza Bartolo Sammartino. Ha 43 anni, Sammartino,
e ha appilato la carica di consigliere del Pdl alla Regione Sicilia
(all’assemblea siciliana li chiamano deputati) nonché quella di
vicesindaco di Palermo (dal 2001 al 2003).
La sua militanza nell’agguerrita destra post-fascista Sammartino ama
ricordarla istruendo corsi di studio intestati al maestro Vincenzo
Fragalà attraverso la sua Accademia nazionale politica. Già ordinovista
iscritto al Fuan, vicino a Pino Romualdi, l’avvocato Fragalà è stato
ucciso a bastonate nel febbraio 2010 all’uscita del suo studio
professionale. Per Sammartino, a cui non sono bastate la conoscenza
fluente di tre lingue tra cui l’arabo e diverse docenze per essere
nominato all’Antitrust, ora arrivano i dodici milioni abbondanti. I
primi due anni di attività dell’istituto di ricerca li aveva sostenuti
per intero la sua Accademia nazionale politica: può liberarsi di un
peso, ai soldi adesso ci pensa la Gelmini.
L’altro bastione societario del Polo di innovazione Cyber Brain, quello
che appunto si è beccato i dodici milioni di fine governo, è la
Fondazione Neuromed di Isernia. La guida l’ex prefetto di Campobasso (e
di Cosenza e di Modena) Marcello Palmieri, già commissario di governo
per la Regione Molise, amico di Di Pietro ma anche dell’ala tardo dc
del Partito democratico. Non si conoscono, fin qui, le competenze
scientifiche del prefetto in pensione, pronto a fondersi con i
post-fascisti del Pdl per garantirsi i finanziamenti pubblici.
Infine, al prestigioso Cnr, la ricerca nazionale del paese, Mariastella
Gelmini è riuscita a piazzare in zona Cesarini un altro consigliere
amico. Gennaro Ferrara, capogruppo Udc al Comune di Napoli, rettore
dell’Università Parthenope. In quell’ateneo il rettore Ferrara era
riuscito a sottoscrivere con la Uil un accordo per regalare sconti fino
a 60 crediti agli iscritti del sindacato. (da
http://www.repubblica.it di Corrado Zunino)
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