Brambilla, Gelmini &Co: debutti in aula, lutti e gaffe
Data: Sabato, 19 novembre 2011 ore 18:00:45 CET Argomento: Rassegna stampa
Si sono
guardati intorno, si sono voltati verso i banchi del governo, dove
stavano fino all’altra settimana e dove ora siedono i componenti del
nuovo esecutivo, poi hanno cercato una sistemazione. Spaesati a scuola.
Fortuna che c’erano i commessi della Camera. Primo giorno da ex per i
ministri del governo guidato da Silvio Berlusconi. Lui, il capo, è
andato a colpo sicuro: parte centrale dell’emiciclo riservato al Pdl,
seduto tra il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il segretario Alfano. Più
in là l’ex sottosegretario Laura Ravetto, con giacca bianca e non in
nero come le colleghe un po’ più tristi per la fine dell’avventura.
Tutti mischiati tra i peones del partito, magari senza azzeccare subito
il posto, presenti (Bossi e Maroni nella Lega), ma con lo sguardo
ancora al tavolo lasciato.
La rossa Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del Turismo, non
trovava il suo banco. Avrebbe voluto stare accanto alla collega di
governo Stefania Prestigiacomo e dopo avere a lungo indugiato in piedi
all’ingresso dell’Aula è salita su fino alla penultima fila per
sistemarsi vicino a Marco Marsilio, Antonio Palmieri e all’ex titolare
dell’Ambiente. Ma è durato poco. «Scusa, ma qui ci sono io», pare che
le abbia detto il legittimo proprietario. E la “rossa” è uscita dal
retro per ricomparire più tardi, al momento del voto, nel posto a lei
assegnato da inizio legislatura: sesta fila tutta laterale accanto a
Niccolò Ghedini. Per vedere l’amica Stefania ogni volta è un principio
di torcicollo, ma fa niente. Di fianco alla Brambilla dovrebbe esserci
l’ex ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, il quale però
non ci pensa proprio ad andare fin lassù, infatti ieri se n’è stato
tranquillo in prima fila: ottima visuale e via di fuga assicurata per
uno, come lui, velocissimo e puntuale. Brunetta era in pole position
per vedere il nuovo governo insieme all’ex sottosegretario Paolo
Bonaiuti, a Filippo Ascierto e Giorgio Stracquadanio.
Giulio Tremonti, ex numero uno di viale XX Settembre, è entrato dopo
Berlusconi e si è accomodato nella fila davanti al Cav, la stessa di
Nunzia Di Girolamo e Denis Verdini, in realtà sfrattando Enrico La
Loggia. Il quale, per tutta risposta, gli si è messo accanto sul
bracciolo. Tremonti non si spostava L’altro neppure. Tra ex premier ed
ex ministro dell’Economia una veloce stretta di mano. Niente con l’ex
braccio destro Milanese. I maligni hanno fatto notare che il
posto di Tremonti era occupato da Alfonso Papa. Per l’ex titolare della
Farnesina, Franco Frattini, sistemazione al terzultima fila le belle
Paola Pelino e Gabriella Giammanco. Dietro, quasi in tribuna, c’è l’ex
sottosegretario Crosetto, che però con la sua altezza rischia di
oscurare mara Carfagna. A lei, a Giorgia Meloni e a Raffaele Fitto è
andata peggio: ultimissima fila in cima alla tribuna. Idem per Stefania
Craxi.
Chissà se è solo un caso, ma Ignazio La Russa, già titolare della
Difesa, si è ritrovato vicino tutti ex An: il vicecapogruppo Massimo
Corsaro, Barbara Saltamartini, Paola Frassinetti, Vincenzo Piso.
I viceministri tra i Responsabili sono tornati dov’erano prima, vicino
a Scilipoti e agli altri. E lassù nella compagine di Popolo e
Territorio, è tornato pure Saverio Romano, con i fedelissimi del Pid.
Gelmini, Bernini e Paolo Romani sono invece in posizione centrale,
appena sopra gli scajoliani. Gianni Letta, ex sottosegretario alla
presidenza del Consiglio, non è deputato e si è seguito tutta la scena
dalla tribuna stampa accanto a Franco Carraro.
(da http://www.libero-news.it)
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