I testi a risposta multipla solo per decimare i concorrenti al concorso ds e non per selezionare i migliori
Data: Venerdì, 18 novembre 2011 ore 15:03:21 CET
Argomento: Opinioni


  Lettere in redazione
Spettabile redazione,
in merito al recente concorso DS si sono levate vere e proprie crociate contro tutti coloro che, non ammessi alle prove scritte, hanno fatto ricorso al Tar. si è parlato di "immoralità" di "regole valide per tutti" di "si sapeva a ciò che si andava incontro, inutile protestare ora", e così via. A protestare sono state anche associazioni di categoria e sindacati che, prima delle prove, avevano detto e ridetto come queste fossero assolutamente inique e falsate; tali associazioni poi, a cose fatte, hanno difeso a spada tratta coloro che sono stati promossi per stigmatizzare coloro che non lo sono stati e hanno deciso di rivolgersi alla giustizia. Se le prove erano  inique e false" prima, lo erano anche dopo, e sono "iniqui e falsi" tutti i risultati, positivi o negativi, che queste prove hanno prodotto. Una coerenza che associazioni e sindacati non sempre hanno mostrato di possedere  Ma, per tornare a noi, la questione della "falsità ed iniquità" delle prove preselettive sta nel manico.
Cosa si voleva ottenere con queste prove? Una semplice "decimazione" dei concorrenti? Oppure una selezione di coloro che avessero dimostrato di essere più preparati? Ovviamente nessuno ammetterebbe mai che tali prove sono state ideate semplicemente per "decimare" i concorrenti, da più parti si parla di "ho studiato", "ho passato le notti insonne sui libri", "ho speso una fortuna per corsi di preparazione", ecc.. Bene, posso dire, senza tema di essere smentito, che chi ha studiato sui libri non avrebbe mai potuto superare i test preselettivi. L'unico modo per superare tali test, è appunto "fare le nottate per impararli a memoria" i test non i libri, sia chiaro. Facciamo un esempio. Devo sottoporre la mia classe ad un test a risposta multipla sulla scoperta dell'America. Dico ai miei alunni che sarà questa la tematica del test, poi, anzicché preparare le domande sul libro di testo in uso nella classe le preparo su un altro libro, poco importa se in questo secondo libro non si fa cenno al fatto che Colombo sia nato a Genova o che abbia navigato sfruttando i venti Alisei; se nel test ci sono domande su questi argomenti commetto una evidente disonesta intellettuale nei confronti dei miei alunni; ma non è tutto, oltre a questo propongo domande del tipo: Quando è stato scoperta l'america? A. nel 1492; B  nell'Ottobre del 1492;C. il 12 Ottobre del 1492;D. nell'autunno del 1492. Ergo, in un certo senso tutte le risposte possono ritenersi corrette, ma io ritengo giusta solo la c., in questo senso la disonestà intellettuale sale a quota due. Infine, alla domanda: Chi sovvenzionò Colombo per la sua spedizione? A. I sovrani spagnoli; B. Il sovrano Inglese; C. Il sovrano portoghese; D. il sovrano Fracese. Se io ritengo giusta ad esempio la d. che è sbagliata, commetto la terza disonestà intellettuale. Tirando le somme, i miei alunni riusciranno mai ad arrivare alla sufficienza studiando "anche di  notte" sul loro libro di testo? Oppure ci riusciranno imparando a memoria le domande? Ebbene, è questo ciò che è accaduto. Il test a risposta multipla mi darà, allora, come insegnante, non risultati significativi in merito alla preparazione dei miei alunni, ma solo risultati significativi sulla loro memoria e su qualcosa d'altro che in questa sede è meglio tacere. Ed è ancora questo che è accaduto al concorso. In quanto al fatto che tutti sapevano, che tutti avevano le stesse difficoltà, è come dire che un grande ciclista resta un grande ciclista anche se si droga, perché tanto tutti si drogano, e quindi chi arriva primo è comunque il più forte. Bene, se è questa l'Italia che vogliamo, siamo stati accontentati.

Claudio Chillemi
 chclaudio@tiscali.it






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