Bernocchi (Cobas), Profumo trasforma la scuola in impresa. Puglisi (Pd): ''Bene Profumo, ora ricostruire fiducia scuola''. Uil: Profumo rafforzi centralità del sapere per lo svilu
Data: Giovedì, 17 novembre 2011 ore 13:24:24 CET
Argomento: Rassegna stampa


No al nuovo governo Monti e no al nuovo ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, che ''da rettore del Politecnico di Torino si e' vantato di aver trasformato quell'ateneo in un'impresa. Se questa e' la sua idea di pubblica istruzione noi ci opporremo a questa distorta visione''. Spiega cosi' la manifestazione odierna dei sindacati di base, il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, che si dice anche ''preoccupato'' per quella che definisce ''la reazione scomposta delle istituzioni'' a Milano e Palermo dove si sono gia' registrati scontri con gli studenti. Il corteo dei Cobas, che non e' ancora partito da Piazza Esedra in attesa dello spezzone di universitari e liceali romani che stanno giungendo dalla Sapienza, e' aperto da uno striscione con la scritta: ''la crisi va pagata da chi l'ha provocata''.
''Prevedo - ha commentato Bernocchi - il massacro dei servizi pubblici e la corsa alla privatizzazione. E tutto questo senza toccare i grandi interessi industriali e finanziari''.                        


 GOVERNO, PUGLISI: "BENE PROFUMO, ORA RICOSTRUIRE FIDUCIA SCUOLA"
Al neo ministro dell'Istruzione Francesco Profumo indirizziamo i nostri migliori auguri di buon lavoro e assicuriamo da subito la nostra piena collaborazione. Siamo certi saprà ristabilire un clima di fiducia nella scuola pubblica, restituendo dignità ai lavoratori e ascolto alle istanze di famiglie e studenti.
Come chiedono gli obiettivi di Europa 2020, per creare le condizioni di crescita, sviluppo ed equità nel nostro Paese, sarà essenziale sostenere il miglioramento della qualità del sistema di istruzione pubblica, dimezzando la dispersione scolastica.

PROFUMO RAFFORZI CENTRALITÀ DEL SAPERE PER LO SVILUPPO
Nota della segreteria nazionale Uil Scuola
Il nuovo esecutivo è chiamato ad un difficile impegno che richiede politiche di rigore, di equità, utili per favorire crescita e sviluppo, in uno sforzo di coesione politica e sociale.
Il valore dell’istruzione e di investimenti in capitale umano sono essenziali per lo sviluppo e la competitività del nostro paese. Occorre puntare non soltanto ai livelli di istruzione ma alla qualità dell’istruzione.
Occorre qualificare la spesa pubblica e spostare risorse, prendendole da sprechi e privilegi improduttivi, a sostegno dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione.
La sfida per la modernizzazione e per la qualità della scuola pubblica, quella frequentata dal 94% degli studenti italiani,  passa attraverso la valorizzazione del lavoro:  il lavoro degli insegnanti e del personale  è il valore aggiunto della scuola.
Le direttrici di intervento che la Uil Scuola indica al Governo sono quelle delineate nelle due domande sul capitale umano poste dalla  Commissione Europea:
“Quali caratteristiche avrà il programma di ristrutturazione delle singole scuole che hanno ottenuto risultati insoddisfacenti ai test INVALSI?”
“Come intende il governo valorizzare il ruolo degli insegnanti nelle singole scuole? Quale tipo di incentivo il Governo intende varare?”
La segreteria della Uil Scuola ricorda che per la scuola sono necessarie anche ‘riforme che non costano’:
- La riforma della governance: con la riforma degli organi collegiali ferma al 1974.
-  La sburocratizzazione del sistema istruzione: togliendo l’accavallarsi di burocrazia e procedure che appesantiscono il lavoro degli insegnanti, l’utilizzo flessibile delle risorse, la possibilità di rapidi interscambi tra scuola, mondo del lavoro e territorio
- La costituzione di reti di scuole
Il neo ministro, Francesco Profumo, figura di grande valore e di prestigio internazionale può dare un importante contributo nella direzione della centralità del sapere e delle risorse umane.
Non gli mancherà la collaborazione della Uil scuola. Occorrono decisioni rapide per riconoscere e valorizzare le tante positività delle nostre scuole.
Bisognerà operare tenendo in considerazione la specificità della scuola. Determinante sarà il coinvolgimento degli insegnanti e del personale nei processi di modernizzazione.
A tal fine riteniamo necessarie sedi ed occasioni di confronto perché c’è grande bisogno di coesione politica e sociale. (ASCA)

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