Lettera aperta al senatore Monti: proposta di modifica del Miur in Ministero del Risparmio
Data: Martedì, 15 novembre 2011 ore 14:07:13 CET Argomento: Opinioni
Egr. Senatore a
vita Prof. Monti,
la ringrazio innanzitutto per aver accettato una sfida in nome
dell’Italia, e di coloro i quali, hanno contribuito anche a costo della
propria vita, a costruirne un’identità basata sulla solidarietà e sulla
libertà di espressione, trovando nei valori democratici il luogo comune
dove confrontarsi nel segno di una rinnovata appartenenza alla
Repubblica Italiana.
Come precario della scuola, mi consenta però, dopo un triennio di
risparmi e privazioni, per dirla in breve di “lacrime” e “sangue”, con
sentimenti di preoccupazione, ma anche di speranza per il futuro, di
esprimere un dissenso agli ulteriori sacrifici che vengono chiesti ai
dipendenti pubblici.
Si alzi forte, nel segno della coesione nazionale, tanto invocata dal
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, un grido di allarme
verso politiche che non devono ulteriormente indebolire, un
settore su cui bisogna invece investire.
Non tocchiamo più la scuola, l’Università e la Ricerca, questo lo
chiedo come precario e cittadino a lei, alle OO.SS., e alle parti
sociali interessate, altrimenti, si prenda atto che va modificata la
denominazione di un Ministero, che rischia di perdere la sua identità
iniziale in quelle tre parole: …Istruzione, Università e Ricerca, che
altro non sono che un lontano ricordo.
L’Europa non fa sconti a nessuno, ne è la prova la Grecia, l’Italia,
non ultima probabilmente delle Nazioni facenti parte dell’aria Euro, ad
essere stata presa di mira dai Mercati internazionali, dalla
speculazione finanziaria, che ne hanno riconosciuto e certificato il
fallimento per mancanza di politiche credibili.
Gli obiettivi fissati dall’U.E, vanno rispettati, ma i soldi vanno
trovati anche altrove.
L’Italia non cresce, l’economia non cresce e il ceto medio – basso
arranca. Gli economisti lo hanno ribadito in diverse sedi
internazionali e lo stesso Draghi, già durante il Governo Berlusconi,
mise in evidenza che la crescita dipendeva da politiche che
perseguissero in particolare la lotta alla disoccupazione e
l’attrazione del capitale umano verso l’Italia. La riduzione degli
sprechi nel pubblico impiego, va perseguita, ma certo le condizioni dei
lavoratori e dei precari vanno affrontate con ben altro spirito e
prospettiva.
Sarebbe auspicabile, come più volte ribadito, una risoluta lotta
all’evasione fiscale, per colpire i capitali, di chi guadagna cifre
esorbitanti, e non di chi vive di stipendi di 1.000, 1.200 € al mese
Confidiamo dunque nella lungimiranza di decisioni anche impopolari da
parte del senatore a Vita Prof. Monti, ma che sappiano coniugare le
reali esigenze delle fasce più deboli, agli obiettivi fissati di
pareggio di bilancio entro il 2013. Se un’economia come la nostra vuole
ritornare ad occupare un ruolo di prim’ordine deve secondo me investire
sul capitale umano, sull’istruzione e sulla ricerca, deve investire sui
giovani, sulle donne, sulle famiglie, attirando in Italia i
cervelli, anziché farli scappare.
Si valorizzino le risorse umane e del territorio. Siamo disposti
a fare sacrifici, perché nessuno vuole l’Italia fuori dall’U.E., ma
certo non siamo disposti “A PAGARE LE COLPE DEGLI ALTRI”.
La legge di stabilità per il 2012 prevede nel segno dell’innovazione,
la maggiore efficienza complessiva della pubblica amministrazione e un
più razionale utilizzo delle risorse umane disponibili per il
triennio 2012-2014, il filo conduttore di quella che sarà
l’applicazione delle nuove norme in materia di sostituzione dei
dipendenti cessati dal servizio presso le pubbliche amministrazioni che
è consentita solo entro i limiti percentuali e di spesa indicati anno
per anno dalla normativa in materia di assunzioni e di contenimento
della spesa di personale.
Non c’è dubbio che daremo un esempio tangibile, all’Europa, ai Mercati
e alla BCE, in termini di contenimento della spesa pubblica, e nel
rispetto degli obiettivi prefissati dall’U.E., ma non certo in
politiche del lavoro e lotta all’evasione fiscale, e di valorizzazione
e crescita del capitale umano, costretto a cercare ancora e altrove ben
altra fortuna. Ciò non potrà che renderci agli occhi dei mercati ancora
poco credibili, poco affidabili.
Egr. Sen. a vita prof. Monti, i rilevanti effetti di risparmio
per il settore pubblico, costeranno “lacrime e sangue” agli
italiani, altro che sacrifici, e costringeranno ad un esodo senza
precedenti soprattutto i giovani del Mezzogiorno, le fasce precarie di
lavoratori, le donne. Se non saranno prese decisioni coraggiose dal suo
Governo tecnico, il Mezzogiorno d’Italia, risorsa indispensabile per
l’intera Nazione, rischia il tracollo. Sia chiaro a tutti, che qui non
c’è più niente da risparmiare, tant’è che anche il Governatore della
Regione Sicilia, dott. Raffaele Lombardo non ha esitato a richiamare la
sua attenzione verso una Regione i cui livelli di disoccupazione e
povertà stanno crescendo a dismisura, mettendo a repentaglio i servizi
di scuole, Enti Locali, e il futuro di intere famiglie siciliane, con
la sola prospettiva di fuggire.
mario.dinuzzo@libero.it
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