L'Uciim "riscopre la didattica" in un convegno e noi riscopriamo l'entusiasmo di tanti docenti per un mestiere nobile.
Data: Lunedì, 14 novembre 2011 ore 17:31:48 CET
Argomento: Redazione


L'Uciim riscopre la didattica a Pergusa (En), il 12 e il 13 scorsi, con un convegno di assoluto pregio per interventi, partecipazione, entusiasmo, competenza, professionalità e al quale abbiamo avuto l'onore e il piacere di essere invitati in omaggio alla nostra testata: Aetnanet.org e alla nostra disponibilità verso un argomento che in tutti i portali che si occupano di scuola il più delle volte è  latitante, benchè le fondamenta della professione insegnante si incatenino proprio sulla didattica e sulla scienza della formazione e dell'insegnamento. E in queste due giornate pergusane, accanto al lago dove Adone guardò il suo guardare, intercettando se stesso mentre le bellezze delicate di Proserpina venivano rapite dall'Es brumoso,  abbiamo respirato l'aria della serena amicizia e della disponibilità al dialogo grazie al costante impegno dei suoi dirigenti nelle persone di  Giacomo Timpanaro, Rosalba Candela, Amalia Giordano e di tutto lo staff organizzativo proveniente delle varie sedi provinciali della Sicilia.
Una full-immersion nei mari della didattica con la riscoperta perfino di  Comenio insieme a tutte le novità che un argomento tanto importante porta con sè.
La prima giornata dunque, quella di sabato 12, si è aperta con delle riflessioni di di Rosalba Candela, Vicepresidente nazionale vicaria UCIIM, che ha anche coordinato i lavori successivi, e di mons. Ludovico Puma, Consulente ecclesiastico UCIIM-Sicilia; quindi la dolcissima Amalia Giordano ha presentato, sia i motivi ispiratori del convegno, e sia le progettualità educative che ispirano l'associazione.

“Perché riscoprire la didattica?” è stato il tema su cui Giacomo Timpanaro, Vicepresidente nazionale UCIIM e vera anima degli insegnanti cattolici italiani, ha brillantemente intrattenuto gli altre 70 partecipanti provenienti da tutti gli angoli della Sicilia e a cui ha fatto seguito l'altra robusta, per competenza e conoscenza, relazione di Elena Fazi, Esperta formatrice UCIIM,  dall'attualissimo titolo:  “Dalla progettazione alla prassi didattica”.

Più composita e variegata invece la giornata di domenica, 13 novembre, che si è aperta con una santa Messa  celebrata da  S.E. Rev.ma Mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina, e Membro della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. E la sua omelia è stata per certi versi un intervento qualificatissimo (ha fatto leva sull'emergenza educativa e sulla delicata funzione che i docenti hanno in questa società che rischia pericolose derive) e di introduzione ai lavori successivi, che abbiamo avuto il piacere e l'onore di coordinare, e che avevano come leitmotiv: Le buone prassi delle scuole siciliane.
Brevi ma brillanti i numerosi interventi di: Guglielmo Borgia, Consigliere regionale UCIIM-Sicilia; Rosanna Massari, Consigliere regionale UCIIM-Sicilia;  Giuseppina Fiore, Esperta del Consiglio regionale UCIIM-Sicilia; Chiara Di Prima e  Mariateresa Insinga, Esperte PDF UCIIM- Sicilia; Chiara Gibilaro, Dirigente scolastico I.C.”Ninni Cassarà” Partinico; Lucia Canto, Consigliere regionale UCIIM-Sicilia; Palma Sberna, Esperta del Consiglio regionale UCIIM-Sicilia; Pina Bisicchia, Esperta PDF UCIIM-Sicilia.
A seguire la seconda parte, coordinata da Angela Falletta, Consigliere centrale UCIIM, ha avuto come tema: Le buone prassi dei progetti europei, egregiamente messe in luce da: Pinamaria Ripa, Vicepresidente vicaria UCIIM-Sicilia, e da  Angela Giardinaro, Presidente provinciale UCIIM-Catania.
Le conclusioni sono state affidate al preside: Angelo Di Dio, Consigliere centrale UCIIM, che ha illustrato competenza scientifica il valore e la funzione della didattica nella istruzione italiana.
Se dunque una considerazione dobbiamo fare e un resoconto di queste giornate volessimo illustrare in poche battute ai nostri lettori, vale ciò che abbiamo accennato durante una pausa fra un intervento e l'altro: fino a quando ci saranno docenti come questi che abbiamo avuto il piacere di conoscere e di osservare e di ascoltare, godendone le parole e l'entusiasmo  per il loro lavoro-missione, la scuola siciliana, anche se fosse in mano al più dissennato dei ministro  della istruzione, avrà comunque un sicuro futuro e un punto di riferimento stabile su cui edificare palazzi educativi e formativi solidi, certi e soprattutto duraturi.


Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org






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