Concorso DS da annullare: appello al nuovo Ministro!
Data: Lunedì, 14 novembre 2011 ore 07:05:11 CET Argomento: Opinioni
Nella grande
confusione, generata dalle modalità con le quali si sta svolgendo il
concorso per dirigenti scolastici, bandito con D.D.G. 13/07/2011,
grande attenzione è dedicata allo stato ai ricorsi presentati a seguito
dell’effettuazione della prova preselettiva. Nei soli giorni 10 e 11
novembre, dalle ricerche effettuate sull’apposito sito della giustizia
amministrativa, relativamente al TAR Lazio, sede di Roma, è emerso che
sono oltre 30 i ricorsi inoltrati da vari studi legali a tutela dei
legittimi interessi di diverse centinaia di partecipanti al concorso.
Quello che differenzia tali ricorsi, per quanto è dato sapere, non
potendo ovviamente conoscerne il contenuto, è allo stato l’oggetto
degli stessi. La maggior parte dei ricorsi hanno per oggetto
l’esclusione o la mancata ammissione alle prove scritte, ma ce ne sono
alcuni con diverse finalità. In particolare vi sono ricorsi per
l’annullamento del bando di concorso mentre in altri si chiede
l’annullamento del provvedimento con il quale è stata costituita
l’apposita commissione di esperti per la batteria dei quesiti per la
prova preselettiva. La questione non
è di poco conto perché dimostra che anche nell’ambito dei ricorrenti si
sono creati due fronti.
Un primo che mira, tout court, ad annullare l’intera procedura, un
secondo, molto più folto, che cerca di bypassare la non idoneità alla
prova preselettiva, confidando in un’ordinanza sospensiva da parte del
TAR per essere ammessi alle ormai prossime prove scritte. In verità
questa seconda strada potrebbe dimostrarsi nel tempo un vero e proprio
boomerang, perché potrebbe accadere che, con sentenza, il TAR respinga
poi i ricorsi per i quali ha emesso un’ordinanza sospensiva favorevole
ai ricorrenti, col risultato di essere comunque esclusi dal novero dei
vincitori, nonostante la partecipazione alle prove successive, all’atto
della notifica della sentenza definitiva. Difficilmente si potrà
contare questa volta su di una norma legislativa che, come accadde nel
precedente concorso, sani le situazioni di coloro che ammessi con
riserva a seguito di provvedimento cautelare in sede giurisdizionale o
amministrativa, abbiano superato le prove di esame successive. Ciò
perché, a differenza degli anni dal 2006 al 2009, quando i posti che si
liberarono nella dirigenza scolastica, attraverso i pensionamenti,
furono tali da consentire anche l’immissione dei cosiddetti riservisti,
si può presupporre che, al termine dell’espletamento di tutte le
procedure previste per il concorso in atto, i posti realmente
disponibili, indicati nel bando in 2.386, potrebbero non esserci.
Questo alla luce delle disposizioni contenute nella legge 15 luglio
2011, n. 111, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione
finanziaria, nella quale ai commi 4 e 5 dell’art.19, sulla
razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica,
si legge: “ 4. Per garantire un processo di continuità didattica
nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall’anno
scolastico 2011-2012 la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la
scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti
comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni
scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e
scuole secondarie di I grado; gli istituti comprensivi per
acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni,
ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni
montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità
linguistiche. 5. Alle istituzioni scolastiche autonome costituite con
un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto fino a 300 per le
istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree
geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono
essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo
indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti
scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome “.
Dunque, in base alle vigenti disposizioni, c’è il serio rischio che
centinaia di scuole in tutto il Paese, oggi per lo più affidate in
reggenza, scompaiano già a partire dall’inizio del prossimo anno
scolastico, con la soppressione delle relative dirigenze scolastiche.
Alla luce di quanto, sopra, eventuali provvedimenti sospensivi da parte
del TAR Lazio a favore dei ricorrenti, che si presume che si
attesteranno intorno agli 8.000, pari ad un terzo dei non ammessi a
seguito della prova preselettiva, si trasformerebbero in una vera e
propria vittoria pirrica. Laddove, invece, alla luce delle burrascose
vicende che stanno caratterizzando l’andamento di questo concorso, è
auspicabile che il nuovo Ministro che, a breve, s’insedierà in viale
Trastevere, annulli in toto la procedura concorsuale, sostituendola,
per i posti effettivamente disponibili, con sistemi di reclutamento
della dirigenza scolastica più snelli e partecipativi, già sperimentali
in altri paesi europei, laddove le procedure di selezione sono affidate
a commissioni composte da rappresentanti sia delle autorità educative
locali sia della comunità educativa specificamente interessata, con una
scelta effettuata sulla base dei titoli accademici e professionali dei
candidati e del lavoro svolto da questi ultimi, in precedenza, nei
ruoli manageriali o d’insegnamento ricoperti.
Gennaro Capodanno
gennarocapodanno@gmail.com
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