La nuova organizzazione dei saperi nella visione del mondo globale
Data: Domenica, 13 novembre 2011 ore 22:52:45 CET
Argomento: Opinioni


La complessità della società moderna determinata da una realtà sempre più poliedrica e multifunzionale, spinge pensatori come Howard Gardner “scienziato cognitivista” a parlare di riforma del curricolo disciplinare, spostando l’attenzione dalla visione magistrocentrica alla visione puerocentrica della scuola. La scuola moderna deve studiare e attenzionare l’identità cognitiva dell’alunno, il quale rappresenta una storia ed una realtà culturale unica e irripetibile, così come unico e irripetibile è ogni individuo. La tendenza impropria, invece, a generalizzare gli alunni secondo categorie rigide, ci porta ad un periodo della storia della scuola che è quello della riforma gentiliana. Oggi non è più possibile pensare al processo insegnamento-apprendimento senza aver studiato ogni singolo alunno secondo criteri scientifico-cognitivi, tali da stabilire un livello di partenza della classe per strutturare una programmazione didattico-curricolare efficace ed efficiente da permettere a tutti gli alunni di raggiungere obiettivi minimi. E allora, di fronte a questa esigenza della scuola moderna, risulta indispensabile riorganizzare il sapere, non solo, per area umanistica e scientifica, ma è interessante, aggiungere, il valore di un sapere trasversale, interdisciplinare e globale che permetta la comprensione degli insiemi complessi e le interazioni fra le parti e il tutto per la descrizione dei fenomeni, per usare la terminologia kantiana. Il libro di Edgar Morin dal titolo originale La tȇte bien faite,( Seuil, Paris) il cui titolo è tratto dalla massima del filosofo e scrittore francese Montaigne, suggerisce a noi insegnanti che ci troviamo a “navigare” nella più grande quantità di informazioni che l’umanità sia mai riuscita a produrre, a saper selezionare e mediare all’interno di ciascun sapere. Di fronte a questa realtà sempre più globale e per rispondere nel miglior modo possibile alle esigenze del contesto classe, bisogna trasmettere i contenuti, dotandosi di strumenti adatti, soprattutto, a far chiarezza in una società come quella attuale in cui si tende a generalizzare e a confondere il tutto. Ecco che lo strumento del modulo didattico ci permette di selezionare solo i contenuti essenziali di un certo percorso di apprendimento, organizzando i contenuti  in un sistema flessibile e adattabile ad ogni singolo alunno secondo metodi, tempi di attuazione, criteri e strumenti di verifica individuali. Il modulo didattico, al termine del suo completamento, permette di verificare che i contenuti svolti siano stati compresi dalla classe attraverso il criterio del feedback, che permette dopo ogni verifica e successiva valutazione di poter effettuare dei recuperi in itinere oppure eseguire adeguati approfondimenti tematici. In realtà la didattica modulare è stata adottata dalla scuola da più di un decennio, niente di nuovo, ma l’importanza di questa non sempre è valorizzata!

Rosita Ansaldi

rosita.ansaldi@tin.it  







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