La trappola dei ricorsi
Data: Domenica, 13 novembre 2011 ore 07:37:34 CET
Argomento: Opinioni


“Il reclutamento dei dirigenti scolastici si realizza mediante un corso concorso selettivo di formazione, indetto con decreto del Ministro della pubblica istruzione”. Così recita l’art.28 bis del D.legs/1993 e così è stato fatto.
Abbiamo atteso quasi venti anni, ma dobbiamo dare atto all’Amministrazione per avere garantito alla procedura selettiva la massima trasparenza, rapidità, assenza di favoritismi e buoni risultati di equilibrio tra aspiranti e posti disponibili.
Quest’avvio, che sembrava riportare alla realtà quell’immaginario collettivo sui concorsi che ha sempre visto nel raccomandato e protetto dal “potente” di turno (politico, sindacalista, amico dell’amico…) il garante del “posto” contro ogni criterio di preparazione e professionalità, avrà da fare i conti, ancora una volta, con l’infinità di ricorsi annunciati e avviati.
Si tratta di una vera iattura specialmente per i siciliani dichiarati idonei che, ricordando quanto successo ai loro 416 colleghi siciliani del concorso del 2004 “congelati” dal C.G.A.R. Sicilia, hanno pensato di unirsi in gruppo con lo slogan “difendiamo gli idonei della preselezione” e raccogliere le firme “per difendere gli idonei dagli attacchi di quanti puntano a far saltare il concorso e per garantire il diritto a proseguire il naturale percorso concorsuale, nel rispetto delle leggi e del bando”.
L’esempio dei siciliani viene imitato da tutti gli idonei oltre lo stretto che spediscono mail a ministero e giornali, si radunano su Facebook, Twitter, Netlog, preparano a loro volta documenti firmandoli “Movimento vincitori preselezione concorso Dirigenti scolastici 2011”.
Nessuno può negare quanto impegno avranno messo per superare una prova che richiedeva capacità organizzative, riflessione, memoria, cultura, velocità nelle scelte.
Personalmente credo che la responsabilità di questi ricorsi non si debba attribuire agli studi legali perché gli avvocati esercitano la loro professione per ricavarne legittimamente gli utili sul piano professionale e su quello economico.
Ma i sindacati, che guardando forse ai grandi numeri, hanno promosso questi ricorsi schierandosi dalla parte dei ricorrenti mettendo a disposizione i loro uffici legali, si sono assunti una grossa responsabilità rischiando non solo di bloccare una procedura che è iniziata con i caratteri della serietà e della trasparenza, ma specialmente non assicurando che a dirigere le scuole vadano dirigenti di elevata professionalità.
Se, ancora, i tribunali amministrativi, dimenticando che nei concorsi pubblici esiste solamente il legittimo interesse a essere valutati secondo le regole fissate nei relativi bandi e non un diritto soggettivo a essere promossi ad ogni costo, si dovessero sostituire, come purtroppo a volte accaduto, alle commissioni di esame, occorre pensare che questi ricorsi seriali costituiranno una vera trappola.
Non si vuole negare che, in qualunque concorso, vi possano essere delle soggettività nella valutazione ma vogliamo affermare con chiarezza e forza che la competenza a scegliere i più preparati, e perciò, gli idonei a dirigere le nostre scuole, spetta esclusivamente alle commissioni a meno che non vi siano gravissime irregolarità.
Dispiace pensare al nostro Paese come l’unico che debba vedere vanificato il grosso investimento dello Stato sulla formazione e sulla selezione dagli interventi dei Tribunali che, di fatto, promuovono allievi e candidati, senza entrare nel merito delle competenze. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti!
Ci auguriamo che l’Amministrazione, se vuole salvare questo concorso, rilevi subito eventuali mancanze nel bando per evitare che i giudici possano trovare cavilli per intervenire e bloccare l’iter concorsuale e per supplire ai limiti dei commissari scelti “a caso” in mancanza di un albo degli esaminatori.
L’ASASi ha avviato con successo un Seminario di formazione per gli idonei e durante la prima seduta, ha raccolto alcuni interrogativi che attendono una risposta non presente nel bando: quale dovrà essere la natura dell’elaborato? Quale il tempo a disposizione per l’esame del caso? Quanto tempo sarà concesso al candidato per il colloquio? Saranno indicati i criteri di valutazione?
Gli idonei attendono risposte e chiarificazioni puntuali e sollecite e si augurano che il Ministro metta in atto ogni iniziativa tecnica, amministrativa e giuridica per il regolare proseguimento e la rapida conclusione del concorso.     


Giuseppe Luca
pippo.luca@alice.it






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