Rete studenti – Udu scrivono al presidente Napolitano: istruzione come priorità per far ripartire il futuro del Paese.
Data: Venerdì, 11 novembre 2011 ore 17:30:27 CET Argomento: Comunicati
Caro
Presidente Napolitano,
Scriviamo a Lei questa lettera perché siamo molto preoccupati delle
sorti del Paese e di quelle del nostro futuro. Scriviamo a Lei non solo
perché, come Capo dello Stato, è la massima figura di garanzia, ma
perché è stata l'unica istituzione che l'anno scorso - durante la
protesta studentesca - ha voluto ascoltare la nostra voce,
invitando noi studenti nella sua residenza. Ha voluto ascoltare la
bontà delle nostre ragioni, ci ha offerto attenzione e risposte, e in
una prostesta studentesca lunga tre anni e' stato l'unico che non ci ha
trattato con impermeabile distacco.
Ci siamo purtroppo trovati di fronte ad un Ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca che non ha voluto ascoltare la protesta
di piazza degli studenti, né gli organi istituzionali di
rappresentanza, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e il
forum nazionale delle associazioni studentesche. Il Governo, fin
dall’inizio del suo mandato, ha predisposto tagli progressivi
preoccupanti per la scuola e l'università pubblica. Senza
ascoltarci, come se un'intera generazione che protesta per avere una
scuola e un'università migliori, per avere un Paese migliore,
sia un problema. Senza ascoltarci come se il futuro dell'Italia, i
giovani che studiano e protestano per la mancanza di una prospettiva,
siano un'inutile preoccupazione, e non un grido drammatico da
raccogliere. Per esprimere il nostro disagio siamo stati nelle strade,
a centinaia di migliaia, nelle università, nelle scuole, addirittura
siamo saliti sui tetti, sperando che da lassù la nostra voce potesse
essere più forte e visibile. In più anni, solo Lei ci ha
ascoltato.
Proprio per queste ragioni, in un momento disperato come questo per il
Paese e per la nostra generazione, ci rivolgiamo a Lei.
Siamo estremamente preoccupati.
Tre anni fa moriva sotto le macerie di una scuola a Rivoli un ragazzo,
Vito Scafidi, da allora niente è stato fatto per la messa in sicurezza
delle nostre scuole. Nonostante il Ministro Gelmini abbia promesso la
creazione dell’anagrafe nazionale sull’edilizia scolastica, ad oggi non
ce n'è nessuna traccia. Siamo ancora costretti a vivere in degli
edifici fatiscenti, di cui uno su tre non è a norma, che sono stati
costruiti tra gli anni '40 e '70, in cui non solo viene messa a rischio
continuamente la nostra sicurezza ma in cui è impossibile avere una
didattica di qualità non essendoci laboratori, palestre, tecnologia,
spazi dove fare assemblee e dibattiti.
I tagli trasversali, che hanno colpito la scuola pubblica Italiana,
hanno portato ad un aumento dei costi della scuola, impedendo l’accesso
all’istruzione obbligatoria a sempre più studenti che non hanno
condizioni economiche o sociali che glielo permettono. In questi anni
la qualità della didattica è nettamente peggiorata con tagli alle
sperimentazioni, al numero di docenti, alle attività extrascolastiche e
ai corsi di recupero.
Nell'università italiana gli ostacoli sociali all'ingresso sono sempre
più numerosi e consistenti. I tagli di questi anni al fondi per il
diritto allo studio, previsti tra il 2010 e il 2013 per un 95% della
disponibilità del fondo, rischiano di andarsi a sommare a una riforma
del sistema di diritto allo studio universitario che, aumentando
drasticamente i requisiti per risultare idonei alla borsa di studio,
rischia di ridurre fortemente i già scarsi aiuti che sono previsti per
gli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi che così non hanno
più accesso ai più alti gradi della formazione.
Anche quest'anno il vergognoso fenomeno-tutto italiano- degli studenti
idonei non beneficiari sta colpendo migliaia di studenti in tutte le
regioni. Vorremmo un Paese in cui ogni studente che da Costituzione
dovrebbe ricevere la borsa di studio, la ricevesse effettivamente, e un
sistema universitario e di diritto allo studio che possa porre un freno
al preoccupante calo dei giovani che si iscrivono a percorsi di studio
universitari.
Siamo consapevoli della difficile situazione nazionale ed
internazionale e siamo altrettanto consapevoli della fondamentale
importanza del Suo ruolo in questa difficile crisi politica. Siamo
quindi altrettanto convinti dell'importanza strategica di tutelare la
scuola e l'università pubblica e il diritto allo studio come diritto al
futuro di un'intera generazione.
Nelle prossime ore Lei sarà chiamato a decisioni tanto delicate quanto
importanti per la tenuta del nostro Paese. Ci rivolgiamo proprio a Lei
in questo momento perché come ha ascoltato la voce delle studentesse e
degli studenti in passato, lo possa fare anche oggi, ponendosi quale
elemento di garanzia e di tutela per il mantenimento di un sistema di
formazione pubblico e di qualità.
Le chiediamo quindi, a prescindere dal merito delle Sue scelte, di
ribadire con forza l'importanza di garantire adeguati finanziamenti e
tutele specifiche per il diritto allo studio, per le scuole e le
università pubbliche del nostro Paese e quindi per poter sperare ancora
nel nostro futuro, il futuro dell'Italia e dell'Europa.
Ringraziandola per tutto quello che fa per l'Italia e sicuri che il
nostro urlo non resterà inascoltato, la salutiamo cordialmente
Rete degli
Studenti Medi
Unione degli
Universitari
redazione@aetnanet.org
|
|