Rapporto PISA sull’istruzione: l’Italia sotto alla media Ocse
Data: Giovedì, 10 novembre 2011 ore 11:25:44 CET
Argomento: Sondaggi


 L’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna ha presentato i risultati dell’ultimo rapporto PISA (Programme for International Student Assessment) sul livello di istruzione degli adolescenti. PISA è un’indagine promossa dall’Ocse che viene svolta a cadenza triennale per fotografare il sistema educativo dei Paesi industrializzati. In Italia il campione di riferimento era costituito da oltre mille istituti tra  licei, istituti tecnici e professionali e scuole di formazione professionale, per un totale di più di 30mila studenti. L’indagine ha riguardato nello specifico le competenze in lettura, matematica e scienze.                               
 I dati relativi agli studenti italiani sono significativamente al di sotto della media Ocse su tutti gli indicatori utilizzati, sebbene si possa apprezzare un lieve miglioramento rispetto all’indagine del 2006. I punteggi più alti arrivano dall’estremo Oriente (Corea del Sud, Hong Kong, Singapore) e dalla Finlandia. Il rapporto evidenzia come in Italia il livello di istruzione tra i giovani sia segnato da profonde differenze di vario tipo.
Considerando i nostri dati suddivisi per macro-aree geografiche si rileva una differenza radicale tra Nord e Sud. Gli studenti settentrionali, in particolare quelli del Nord Ovest,  mostrano infatti delle competenze che sono nettamente superiori alla media dei loro coetanei dei Paesi dell’Ocse; quelli del Centro stanno sulla media nazionale e quindi al di sotto del dato Ocse; sensibilmente più giù rispetto a questo livello ci sono gli studenti del Sud e ancora di più delle isole.
Le regioni più virtuose sono Lombardia, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia; in fondo alla classifica si collocano invece Calabria, Campania e Sicilia.
Per quanto riguarda le differenze di genere, le ragazze ottengono in generale dei risultati migliori rispetto ai loro coetanei maschi, e questa differenza è ancora più accentuata in Italia. La forbice è molto larga al Sud, con Calabria in testa; più ristretta al Nord, con la Valle d’Aosta che si attesta come la regione in cui le differenze di rendimento si sentono meno.
Ma il dato più significativo e preoccupante riguarda l’incidenza del contesto socio-economico di provenienza sul livello di istruzione dell’adolescente. In particolare il livello occupazionale dei genitori risulta infatti associato in modo significativo al rendimento degli studenti: i figli di genitori con un livello occupazionale basso (professioni di livello basso con bassa specializzazione) ottengono in media un punteggio notevolmente inferiore rispetto ai figli di genitori che svolgono una professione di livello alto con alta specializzazione. Questo dato riguarda tutte le regioni italiane, con il picco dell’Emilia-Romagna, dove la differenza diventa abissale.
   (da http://www.articolotre.com di  Matteo Scorza)

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