In arrivo la rivoluzione. Non garantite le iscrizioni nelle scuole vicino casa
Data: Giovedì, 10 novembre 2011 ore 09:04:09 CET Argomento: Rassegna stampa
Sta per scoppiare una
rivoluzione nelle scuole modenesi. Le scuole dell'infanzia statali, le
scuole elementari e le scuole medie cesseranno di vivere di vita
autonoma, così come le conosciamo, e saranno accorpate in istituti
comprensivi da 1000 alunni e secondo un criterio “verticale”: un
medesimo nuovo istituto comprensivo conterrà scuole di gradi diversi, e
non necessariamente situate in prossimità. Tanto per fare un esempio,
la scuola elementare Saliceta Panaro di Modena Est sarà accorpata non
con la scuola media Ferraris (di Modena Est) situata a poche centinaia
di metri ma con la scuola media “Sola” di San Damaso, oltre che con
altre scuole primarie di Modena, San Damaso e Portile . L’ennesima
normativa che sta per abbattersi sulla scuola si propone di eliminare
su scala nazionale 7.000 posti di lavoro tra dirigenti scolastici,
impiegati e bidelli (personale
Ata).
La sparizione di un numero imponente di segreterie e di presidenze
rappresenta la vera traduzione della dizione “misure urgenti per la
stabilizzazione finanziaria” che dà il titolo alla legge n. 111 del 7
luglio 2011. Se si pensa che nella stessa settimana estiva lo stesso
governo ha deciso di assumere a tempo indeterminato 36.000 tra bidelli
e impiegati scolastici (e ulteriori 458 proprio questa settimana, di
cui 2 assistenti amministrativi a Modena) e di indire un
“chiacchierato” concorso per migliaia nuovi dirigenti scolastici,
tuttora in corso di svolgimento, si comprende il grado di schizofrenia
che talvolta anima l'agire del legislatore scolastico. Si aggiunga che,
poiché la materia è di stretta competenza delle Regioni, pende già
presso la Consulta un ricorso per denunciata incostituzionalità della
legge. Eppure il Consiglio Comunale di Modena ha deciso di approvare in
tempi brevissimi (la delibera avverrà il 30 novembre prossimo e
diventerà operativa nell'anno scolastico 2013) questo “piano di
riorganizzazione della rete scolastica”, anche perché se non si fanno
gli accorpamenti le scuole rischiano di perdere la dirigenza e anche il
trasferimento di risorse, come ha spiegato l'assessore comunale
all'istruzione, Adriana Querzè, intervenuta a una riunione della
Circoscrizione San Lazzaro Modena Est aperta all'intervento di
un'affollata assemblea di genitori grazie a un'azzeccata iniziativa del
presidente Antonio Carpentieri. Proprio quest'ultimo ha gelato la
tranquillità dei presenti quando prendendo la parola («questa legge non
ha nulla di pedagogico e non chiarisce affatto in quale scuola media un
bambino delle elementari potrà iscriversi tra qualche anno») ha chiesto
alla Querzè (secondo la quale pur tra tanti limiti la legge contiene
«elementi apprezzabili» e «opportunità da cogliere soprattutto per i
docenti che si abitueranno a lavorare con colleghi di scuole di diverso
grado») di chiedere immediatamente un'interpretazione autentica al
governo affinchè si pronunci in maniera inequivocabile in merito alla
questione che più drammaticamente interessa le famiglie. E cioè: sarà
davvero salvaguardato il diritto di iscrizione a una scuola media
diversa da quella inserita nel nuovo istituto comprensivo? Per tornare
all'esempio di prima: siamo sicuri che chi esce dalla primaria di
Modena Est potrà iscriversi alla media Ferraris di via Divisione Acqui
e non dovrà invece essere obbligato a iscriversi a S.Damaso?
Sembrerebbe di sì. La Querzè ha prima spiegato che «i bacini d'utenza e
lo stradario non si toccano». Alla successiva domanda però ha spiegato
che tale diritto viene garantito «sì e no». Nella migliore delle
ipotesi, dunque, la novità investirà solo l'organizzazione delle
segreterie su cui piomberà «un mastodontico superlavoro». E non si
capisce come si risparmierà visto che un numero minore di lavoratori
dovrà gestire lo stesso numero attuale di alunni e di insegnanti, le
stesse pratiche, le medesime stesse buste paga e tanto altro. Ciò che
richiederà una presumibile assunzione massiccia di lavoratori precari.
(di Vincenzo Brancatisano
www.vincenzobrancatisano.it)
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