La Scuola in sella alla crisi che procede al galoppo mentre le proteste invadono le piazze
Data: Mercoledì, 09 novembre 2011 ore 18:30:00 CET
Argomento: Redazione


La Scuola è in sella alla crisi e ad essa viene inflitta l’ennesima stangata, mentre la crisi procede di galoppo e la “fa da padrona”, costringendo i diritti e i bisogni nella sua morsa. Non c’è neppure labile sforzo del governo a galvanizzare, a ravvivare le energie –seppure assopite- che la Scuola ancora mantiene. Sulla Scuola, sugli studenti, sul personale ATA, il governo riduce l’abito divenuto ormai succinto. Un governo sarto abile nell’eseguire i tagli ma che non si cura nemmeno di  mettere una pezza sui punti laceri e consunti della Scuola. Ecco cosa accade ormai da tempo: cortei, sit-in  a iosa per protestare contro i pesanti tagli alla Scuola e l’assenza di progetti di riforma  realmente innovativi e in grado di cambiare l’obsoleto sistema scolastico italiano.
Una moltitudine di realtà, di associazioni, di partiti, di gruppi, di sindacati e centri sociali che hanno manifestato il dissenso ad una politica di governo che aldilà dei tagli non ha provveduto a fare null’altro; è utile ricordare semmai le mozioni presentate da Pdl e Udc che chiedevano più soldi per le paritarie , mentre l’Esecutivo tagliava 8 miliardi alla Scuola Pubblica  ed il Parlamento impegnava il governo per gli aumenti ai finanziamenti alle scuole private. La Scuola, ancora una volta gestita  da chi non ha cognizione alcuna delle normative che la regolano, delle esigenze, delle difficoltà …ancora una volta è reiteratamente consegnata -e con essa le sue sorti -a ministri saccenti, di quelli che manifestano un’erudizione più presunta che reale. La Scuola nelle mani di saccenti e politicanti…che non sanno in che modo procedere se non rifugiandosi dietro la dialettica  che a nulla conduce ma trattasi  di  sterile  e logorroico dire.
I problemi invece perdurano:
dimensionamento delle scuole, ovvero accorpamento di scuole primarie e secondarie di primo grado che presuppongono ulteriori tagli di posti del personale docente, dei collaboratori scolastici,  DSGA e Assistenti Amministrativi e a tal riguardo che senso ha insistere con il MIUR per indire nuovi percorsi di formazione per il passaggio dal profilo A (collaboratore scolastico) al profilo B (ass. amministrativo) quando ci sono migliaia di lavoratori precari o addirittura disoccupati inseriti nelle lunghe  graduatorie permanenti per il profilo di assistente amministrativo? Ed ancora che senso ha insistere con la mobilità professionale quando con l’accorpamento si perderanno ulteriori posti?
Cresce il precariato e la disoccupazione, i sindacati propongono strategie per il rilancio dell’occupazione giovanile e vengono presentati  disegni di legge, come quello di iniziativa popolare contro gli “stages truffa” e per  dare diritti e tutela agli stagisti.
La difesa del diritto all’Istruzione vede scendere in campo anche la Rete degli Studenti e l’Unione degli Universitari in vista del 17 novembre, giornata di mobilitazione internazionale degli studenti per il diritto allo studio, che intendono portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica “la drammatica situazione in cui versano l’edilizia scolastica, la sicurezza nelle scuole e il diritto allo studio”.
Scuola e Università scendono in campo per la difesa del diritto allo studio e del libero accesso ai saperi e alla cultura.

Amalia Zampaglione
amalia.zampaglione@alice.it





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