8 ore per lavorare, 8 per riposare, 8 per il tempo libero e 8 per il compito al concorso ds, se si è d'accordo.
Data: Mercoledì, 09 novembre 2011 ore 15:12:00 CET
Argomento: Redazione


Aggiunge l'Adi che avrebbe chiesto al Miur  prove “brevi, strutturate, che privilegiassero la sintesi, la capacità di andare al cuore del problema e tali da rendere la correzione rapida, accurata, obiettiva e facilmente condivisibile dalla commissione.”  E potremmo essere perfino d'accordo su questo principio benchè anche su questo fronte nulla toglie che si sarebbe dovuto accordare almeno 5/6 ore (quante se ne accordano agli alunni agli esami di stato) per la formulazione dei compiti scritti che per definizione hanno bisogno di riflessione, attenzione e cura dei particolari. Tranne che la richiesta si riferiva alla somministrazione di altri test che sono facilmente valutabili e correggibili mentre nessuno potrebbe mai negare a un collega, che ha impellenza corporale  o di farsi un panino fra un verbo e l'altro e pure fra una crocetta e l'altra, la sua naturale urgenza. Ma anche il discorso sulla commissione di esame appare datato e comune e ancora di più l'attacco contro il tema che non farebbe venir fuori l'animo leonino del dirigente ma quello agnellesco e retorico del vecchio preside. E c'è bisogno di un particolare strumento esaminativo, che non sia l'esame del dna, per accertare  il cuor di leone o quello di agnello? O non sappiamo già per definizione che tutti gli esami hanno cadute e resurrezioni? E non sappiamo già che tutto dipende dalla serietà e dalla competenza delle commissioni? E non sappiamo anche che la tendenza a copiare, nel giro di un minuto o nel volgere di una giornata, è parte integrante della insicurezza che ciascuno ha ad affrontare una prova? Ecco sul principio della integerrimità della commissione  l'Adi dovrebbe fare leva anche perchè, a giudicare dagli esperti che il Mir ha scelto per compilare i fatidici quiz, c'è da temere il peggio benchè il sorteggio effettuato,  all'interno della rosa dei nomi degli aspiranti commissari da parte degli Usr,  fa per certi versi ben sperare. Ma se una commissione malauguratamente è fasulla anche nel breve lasso di 100 minuti può inficiare qualunque concorso e qualunque concorso con tutte gli accorgimenti che si vogliono mettere in campo è sempre soggetto a ricorsi: più o meno ma ci saranno sempre.  
Un ultimo appunto. L'Adi fa appello alla celerità delle operazioni per elaborare le graduatorie al più presto e nominare i dirigenti: ma siamo sicuri che i posti liberi in effetti ci siano? In Sicilia in modo particolare i posti che si sono resi liberi fino al 2008 dovrebbero andare, esauriti le 416 cattedre con la legge 202/2010, ai ricorrenti del concorso del 2004 e di cui si sarebbero già dovuti correggere gli elaborati scritti in modo da assegnare loro i posti resi vacanti sulla base della graduatoria che ne uscirà. Cosa dunque rimarrebbe ai nuovi vincitori non è chiaro anche perchè il dimensionamento delle scuole è famelico nonostante gli appelli da parte delle Regioni al titolo V della costituzione che affida loro i compiti attesi all'istruzione;  e che potrebbe essere anche questo richiamo legittimo se non fosse che è proprio lo Stato a pagare i dirigenti e i segretari per cui qualcuno, Stato o Regione, dovrebbe accollarsi il maggiore onere del mancato accorpamento.  Il sale della polemica aggiusta tutte le lagnanze ma così è.

Pasquale Almirante






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