Anief, concorso dirigenti: parole al vento e opportunismi
Data: Mercoledì, 09 novembre 2011 ore 08:52:33 CET Argomento: Sindacati
Sui ricorsi al Tar
Lazio si è montato un polverone, speculare soltanto a beceri interessi
di parte. Inutile la costituzione di più contro-interessati e
incredibile la critica alla tempistica disposta per lo svolgimento
delle prove scritte.
Mentre i ricorsi collettivi ma nominali al Tar Lazio dell’Anief hanno
il fine di inserire i singoli candidati non idonei alle prove scritte,
valutata l’inadeguatezza e la scorrettezza delle risposte alle domande
somministrate durante la procedura pre-selettiva sottesa, alcune OO.
SS. nel denunciare la famelica attività degli studi legali, speculano
sulla paura degli idonei di vedere nuovi colleghi sedersi loro accanto
durante le prove scritte, chiedendone la costituzione ad opponendum a
pagamento, tralasciando il semplice fatto che basterebbe la
costituzione di un singolo contro-interessato per portare in giudizio
una memoria da opporre a quella dei legali dell’Anief (logicità
vorrebbe da parte dei contro-interessati avere diverse memorie e non
una sola con diversi nominativi che non avranno un interesse riservato
al
singolo).
E che dire delle critiche rivolte alle 8 ore di tempo previste
per lo svolgimento di un tema o di uno studio di caso, come se gli
stessi super dirigenti attualmente in servizio fossero in grado in un
solo giorno di gestire la strutturazione di un POF o di organizzare la
programmazione formativa o di elaborare una contestazione d’addebito.
Critiche che appaiano ancor più assurde rispetto al silenzio sul
quizzone milionario da programma televisivo somministrato durante la
prova pre-selettiva. In pauca verba, spesso, si cela la virtù.
Noi attendiamo con serenità l’esito delle udienze camerali del 24
novembre e del 6 dicembre a cui potranno accedere soltanto i ricorrenti
dei ricorsi notificati venerdì prossimo, ricordando agli smemorati
giuristi che un articolo della nostra Costituzione prevede la
possibilità di ogni cittadino a ricorrere contro un provvedimento
dell’amministrazione e che soltanto i giudici devono apprezzarne o
rigettarne la domanda posta, senza pressioni di alcuna sorta, essendo
la magistratura, per fortuna, ancora indipendente. (da
Anief)
redazione@aetnanet.org
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